In questi ultimi giorni pare che lo stato di salute dell’economia europea venga valutato in base delle borse anziché ai dati macroeconomici.
Un atteggiamento che denota una volta di più quanto sia divenuto focale il ruolo delle banche centrali e delle rispettive politiche monetarie.
Sia per l’andamento delle borse che per l’intero ciclo delle rispettive economie.
Sono bastati i rinvii dei rialzi dei tassi per migliorare il sentiment
Sia negli USA che in Europa sono bastati i rinvii dei rialzi dei tassi per migliorare il sentiment.
Le borse hanno subito, già ad inizio anno, ritrovato la strada del rialzo e la stessa lettura dei dati macroeconomici è stata via via ripercorsa da una vena di ottimismo che pareva perduta.
Il vero spauracchio ora è proprio lo scenario opposto.
Ovvero che, con le economie in ripartenza, le banche centrali possano pensare di abbandonare l’approccio espansivo e tornare a pensare di alzare i tassi di interesse.
America IN Europa out
Dai economici brillanti e trimestrali in alcuni casi davvero buone spingono Wall Street a nuovi massimi. L’Europa invece, langue
I numeri dell’economia europea sono in effetti risaliti dai minimi recenti e così pure le borse ma il contesto generale pare ancora alquanto precario.
L’Europa risulta compressa da vari fattori, tutti forieri di problemi seri.
In ordine sparso: il caos BREXIT, i dati deludenti della locomotiva tedesca, il caos socio economico francese, la disoccupazione italiana e spagnola cui i nostri politici stanno aggiungendo il pericoloso carico della litigiosità incipiente.
Basterà il TLTRO per l’economia europea?
Ci sono alcuni legittimi dubbi.
I mercati stanno prezzando favorevolmente le parole di Draghi.
Questi dopo mesi di silenzio al riguardo, nell’ultima conferenza, ha ribadito il ruolo di una BCE pronta a fare tutto quanto necessario per sostenere l’economia europea in caso di nuove criticità.
BCE quali le manovre straordinarie per sostenere l’economia europea?
Senza che Draghi sia mai entrato nel dettaglio di quali sarebbero le manovre straordinarie adottate dalla BCE possiamo provare ad immaginare.
Ammesso che nel dopo elezioni si generi una situazione di tensione e che anche i dati deludenti la BCE non potrà restarsene con le mani in mano.
Visto che la leva dei tassi, già fermi a zero, non è disponibile, la BCE potrebbe prendere spunto dalla FED.
Vale a dire che potrebbe pensare a una nuova ondata di QE stavolta finalizzata a togliere definitivamente dalla pancia delle banche gli asset tossici.
Titoli illiquidi che di fatto frenano da anni il credito nel vecchio continente
E col credito inceppato anche l’imprenditoria a tutti i livelli e settori soffre.
Draghi infatti lo scorso mese parlò di potenziali acquisti di titoli da parte della Banca Centrale Europea senza, specificare e limitare con “titoli di stato” l’area di intervento.
La mancata fusione di Deutsche Bank con Commerzbank potrebbe essere un indizio in questo senso.
Inutile fondere le due grandi ed intossicate banche tedesche se il sistema bancario nel suo insieme sta per ricevere la visita di una BCE nelle vesti di…Babbo Natale…
Fanta-economia? Staremo a vedere…