Economia del territorio. Tendenze e prospettive tra passato e futuro

Economia del territorio

Uno degli aspetti particolarmente interessanti da studiare in economia, è quello che possiamo definire economia del territorio.

Quali sono le tendenze verso determinati territori? Si preferisce trasferirsi in città o spostarsi verso la campagna? E tutto questo quali ripercussioni può avere?

A queste ed altre domande risponde l’economia del territorio.

Economia del territorio. Tendenze e prospettive tra passato e futuro

Consideriamo la situazione italiana dell’economia del territorio nelle sue prospettive di fondo.

Possiamo dire che sino alla fine della seconda guerra mondiale, l’economia italiana era di natura prevalentemente agricola, mentre il settore industriale aveva una consistenza numerica decisamente inferiore, rispetto a quella di altri Paesi europei.

Dalla fine della guerra, invece abbiamo assistito ad una graduale migrazione verso la città.

Il principale polo attrattivo del lavoro è stato rappresentato dalla grande industria, sviluppatasi soprattutto negli anni cinquanta e sessanta.

E gradatamente le campagne sono andate svuotandosi, unitamente ad un fenomeno di spostamento dal sud al nord del Paese, area in cui si erano concentrate le grandi industrie.

Ripercussioni anche gravi sulle realtà locali e sul territorio

L’abbandono progressivo delle aree rurali ha avuto conseguenze anche gravi sulla tenuta sociale ed idrogeologica.

Dal punto di vista sociale, abbiamo infatti assistito allo svuotamento anche di interi paesi, una volta centro di attrazione sociodemografica.

Dal punto di vista idrogeologico, non va dimenticato che parte consistente della tenuta del territorio va ricondotta ad un lavoro di continua manutenzione, come la pulizia del letto dei corsi d’acqua, o le opere agricole.

Oggi, visitando parti cospicue del nostro territorio, purtroppo dobbiamo assistere ad un degrado, legato in gran parte proprio al venir meno di queste attività.

Di qui i danni causati dallo straripamento dei corsi d’acqua, o lo smottamento e le frane del terreno, ormai non più compattato dall’opera dell’uomo.

Verso un nuovo interesse per la campagna

Oggi stiamo assistendo ad una nuova tendenza?

È in corso un nuovo interesse per i piccoli centri e le realtà rurali?

Probabilmente, tra le tendenze favorite, almeno in parte, dal coronavirus, potrebbe rientrare anche un rinnovato interesse a spostarsi dalla città verso le realtà minori e la campagna.

Nei centri minori, e soprattutto nelle case autonome, sussiste sicuramente una minore probabilità di infettarsi.

Pensiamo poi a quelle case di campagna, in cui si potrebbe disporre anche di una autonoma produzione di frutta e verdura, coltivata in serre o giardini privati, o anche con allevamento autonomo di animali.

Del resto, anche lo smart working ha agevolato questa tendenza, favorendo la possibilità di una scelta di abitare non necessariamente vicino al posto di lavoro, in cui prima del coronavirus era necessario recarsi.

Al tempo stesso, non va dimenticata la situazione di realtà locali, come quelle sciistiche, che hanno la peculiarità di vivere essenzialmente di turismo.

Mentre, infatti, certe realtà extraurbane stanno nuovamente ripopolandosi e vivendo, comunque, un rinnovato interesse, le realtà principalmente basate sul turismo, complici le misure di contenimento della pandemia, rischiano invece di subire un significativo contraccolpo economico. Come, ad esempio, i centri sciistici. E, in prospettiva, si va delineando una tendenza ad un loro abbandono da parte di abitanti e di operatori economici, che sul turismo facevano affidamento.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT