Ecco un’idea brillante e vincente per mettersi in proprio anche grazie agli incentivi per imprenditorialità femminile e unire salute e fatturati

bici

Nella prossima settimana entreremo nel clou del Giro d’Italia, che si inerpicherà sulla Alpi prima del gran finale a Milano di domenica prossima.

Al riguardo, ecco un’idea brillante e vincente per mettersi in proprio anche grazie agli incentivi per imprenditorialità femminile e unire salute e fatturati.

Il mercato del quale trarre spunto per mettersi in proprio

L’idea di fondo è quella di occuparsi di biciclette, non necessariamente a 360° per i motivi che diremo, e magari a conduzione femminile.

Perché un’attività che contempli le due ruote? Tutto dovrà partire anzitutto da una forte passione di fondo, da cui dipenderà buona parte del successo aziendale. Gli imprenditori di successo sono quelli che amano ciò che fanno e tale amore lo si leggerà negli occhi e li aiuterà a fatturare con più facilità.

Poi ci sono le ragioni di mercato: mobilità sostenibile, l’enorme diffusione di tale sport  a livello amatoriale, e mille altre piccole motivazioni.

Dunque la specifica tipologia di attività da aprire dipenderà moltissimo dal nostro potenziale bacino d’utenza. Se vogliamo lavorare in una città turistica, puntiamo sull’affitto (a ore o giorni) del mezzo. Se invece serviamo una zona di montagna, offriamo ad esempio bici a pedalata assistita. In una città si potrebbe invece puntare sui servizi, mondo e-bike, simili.

Insomma: è il luogo dove vogliamo aprire che ci dice qual attività aprire (e se aprire! Immaginiamo un luogo abitato da molti anziani). Senza un’adeguata indagine di mercato non si parte.

Prendendo spunto dal Giro, ecco un’idea brillante e vincente per mettersi in proprio anche grazie agli incentivi per imprenditorialità femminile e unire salute e fatturati

Come impostare un ipotetico business di successo sulle due ruote?

Da bandire l’idea che si comprano 50 modelli differenti, li si espone in vetrina ed è fatta. Oggi la vendita “è selvaggia”, nel senso che avviene su una molteplicità di canali, specie online. E questo va a danno dei margini, che si riducono. Inoltre lo spazio espositivo costa, sia per affittarlo che per riempirlo, e si tratta di capitale immobilizzato, fermo.

L’idea vincente sarebbe allora quella di restare “snelli” nella struttura, nelle immobilizzazioni e puntare molto più sui servizi. Oggi molti beni materiali viaggiano online mentre per i servizi alla persona c’è ancora ampio margine d’inserimento. L’importante è: 1) non improvvisare; 2) capire cosa chiede veramente il mercato e proporsi in quella direzione.

Sta qui il valore aggiunto di una simile iniziativa e il suo successo dipenderebbe in larga parte da questa capacità di innovarsi e differenziarsi rispetto al mercato. E al riguardo, l’acume di una donna può ampiamente fare la differenza.

Possibili esempi: guida tecnica di uno o più gruppi di appassionati di bici a cui organizzare itinerari e uscite (quote organizzative e/o d’iscrizione, etc).

Offrire tutto ciò che può essere equipaggiamento e abbigliamento in tema, accessori ad hoc, alimentazione per sportivi, etc. Insomma, Curare solo ciò che crea valore aggiunto (qui al link spieghiamo perché e come fare) e operare lì dove c’è meno concorrenza.

 

Ancora, mai dimenticare il ricco mercato delle riparazioni. Oggi tutti vendono e nessuno ripara, ma mentre i primi si fanno la guerra sui margini, quei pochi che riparano sono dei veri e propri monopolisti.

Ci siamo: ecco un’idea brillante e vincente per mettersi in proprio anche grazie agli incentivi per imprenditorialità femminile e unire salute e fatturati

La morale è quindi semplice. Abbandonare il (solo) vecchio concetto di negozio fisico compra-vendita e puntare molto sui servizi. Questi assorbono meno capitale, generano di norma maggiore valore e soprattutto hanno un enorme privilegio. Sono “plastici”, nel senso che mutano a e si adattano con enorme velocità alla domanda e alle esigenze di mercato. Il top per chi fa impresa!

Infine, per un’attività di successo non può mancare un commercialista bravo, competente e soprattutto disponibile. Uno superbravo ma che non abbia mai tempo …ma anche no, grazie. Deve guidarci sul business plan, in materia di agevolazioni per l’imprenditoria femminile, sul regime fiscale (regime forfettario o regime ordinario?), etc.

Concludendo, ecco un’idea brillante e vincente per mettersi in proprio anche grazie agli incentivi per imprenditorialità femminile e unire salute e fatturati. Invece in quest’altro articolo illustriamo un’altra idea d’impresa vincente, adatta a chi ama stare a contatto con la natura e i clienti.