Ecco una guida pratica per riprendere a studiare dopo cinquant’anni e tentare il successo

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L’età porta consiglio, così si dice e può capitare di maturare dopo gli “anta” la voglia di riprendere a studiare per obiettivi. Di iscriversi all’Università col desiderio di apprendere materie nuove o perché le esigenze professionali ci impongono nuove sfide. Ovviamente non ci sono mamma e papà che provvedono al pagamento della retta, a preparare pranzo e cena, a lavare e stirare per noi. Anzi, probabilmente siamo noi a dover fare tutto questo per gli altri e spesso a lavorare pure. Dispendio di energia ma soprattutto difficoltà di concentrazione e poco tempo libero. Un mix di fattori contingenti sicuramente sfavorevoli, ma l’impresa è possibile anche se sicuramente impegnativa. Però è una scelta e possiamo portarla a compimento seguendo una valida guida su come impostare il tutto.

Ecco una guida pratica per riprendere a studiare dopo cinquant’anni e tentare il successo

Per iniziare spogliamoci dell’aurea dei nostri anni, della nostra esperienza e magari del ruolo professionale. All’Università siamo dei semplici studenti e verremo valutati sulla nostra conoscenza e sull’apprendimento del programma di studio. Al pari dei ventenni vicino di banco (se in presenza).

Scegliamo la facoltà giusta

Scegliamo il percorso che ci piace e ci entusiasma ma soprattutto valutiamo se la scelta è propedeutica ad una crescita professionale. Se sappiamo di non poter frequentare, informiamoci sulle Università che propongono quel percorso specifico senza obbligo di frequenza. Ricordiamo sempre che in generale, la frequenza, ci aiuta a comprendere meglio poi le centinaia di pagine da studiare. Quindi non rinunciamo a priori soprattutto se dovessimo averne il tempo. Oggi l’offerta è veramente variegata: online, in presenza, addirittura possiamo iscriverci ad un Ateneo fuori nazione. Ovviamente sinceriamoci possiamo seguire da casa a meno che non decidiamo di trasferirci.

Il metodo

Dal tempo delle mele (adolescenza) o poco più, non abbiamo più l’abitudine allo studio. Intanto se esemplare, possiamo ricordare il metodo del passato remoto. Se di successo, ovviamente altrimenti meglio darsi propositi migliori. Decidiamo una fascia oraria quotidiana da dedicare allo studio e non facciamo sconti. Concediamoci delle pause ma non iniziamo a trasgredire all’appuntamento che deve essere costante e quotidiano.

Non scoraggiamoci

Se le prime volte stentiamo a carburare, non molliamo. Dobbiamo insistere perché la mente deve riabituarsi e occorre un po’ di allenamento.

Gruppi studio

Stiamo all’erta e informiamoci su gruppi studio eventuali. Può essere utile per darsi uno stimolo, scambiare informazioni e confrontarci sugli argomenti. Ripassare insieme aiuta a capire quali sono gli argomenti da approfondire ulteriormente. Ed ecco una guida pratica e utile per riprendere a studiare dopo cinquant’anni per tentare il successo e che possiamo tenere sott’occhio. Utile soprattutto nei momenti di calo e di sviamento per non perdere di vista l’obiettivo finale che è quello di superare gli esami e laurearci.

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