Ecco una bugia sul pesce che hai sempre creduto vera

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Ecco una bugia sul pesce che hai sempre creduto vera. ”Devi mangiare tanto pesce perché contiene tanto fosforo, che fa bene alla memoria”: questa è una delle frasi che ti hanno ripetuto più volte per convincerti a mangiarlo, specialmente quando eri un bambino. Torniamo quindi a parlare di falsi miti in ambito alimentare.

Il pesce non è l’alimento che contiene più fosforo

Ogni 100 g di pesce contiene da 130 a 260 milligrammi di fosforo, fatta eccezione per l’orata e la spigola d’allevamento, che ne contengono molto di più. Tolti questi, esistono numerosi alimenti che permettono di assumerne molto di più. Degli esempi? I legumi contengono una riserva di 3-6 mg di fosforo per grammo di alimento, ma anche i formaggi e i cereali, come il germe del grano e la soia e il farro da cui si ricavano le rispettive farine.

Ecco una bugia sul pesce che hai sempre creduto vera e a cui da oggi non presterai più attenzione, ma non è l’unica.

Il fosforo non aiuta la memoria

Diverse ricerche hanno smentito la correlazione tra il fosforo e il miglioramento della memoria.

Il fosforo è il secondo minerale più presente nell’organismo e ve ne sono effettivamente grandi concentrazioni nel tessuto nervoso e quindi nel cervello, sotto forma di fosfolipidi. Assieme al calcio, contribuisce alla formazione di ossa e denti e fornisce energia alle cellule.

Le carenze di fosforo sono però molto rare. Seguendo un’alimentazione equilibrata è semplice le dosi quotidiane raccomandare (800 mg), vista la grande quantità di alimenti che ne contengono molto più del pesce.  Come si è visto, questo minerale è presente in dosi maggiori in tanti alimenti e non c’è certamente bisogno di un ampio consumo di pesce per assumerne. Ci sono tante altre per cui bisognerebbe mangiarlo spesso, ma il fosforo non è una di quelle.

La correlazione tra il consumo di pesce e sviluppo del sistema nervoso dipenderebbe infatti dal suo contenuto di acidi grassi omega 3, che inoltre rafforzano il sistema immunitario e contribuiscono alla prevenzione delle malattie cardiovascolari.

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