Ci sono cibi che impariamo ad amare fin da piccoli, mentre altri non riusciamo proprio a sopportarli. Gli alimenti zuccherini sono senza dubbio i preferiti dei bambini e anche da grandi ci si tuffa volentieri in un bignè alla crema o ci si sporca a volte le dita di cioccolata. Altri cibi, invece, non incontrano lo stesso gradimento. Tra tutto ciò che assumiamo e che apprezziamo a qualsiasi età, invece, dolci a parte, c’è la patata.
Questo tubero è un alimento che apporta varie vitamine, minerali, fibre e potrebbe contribuire, nelle giuste dosi, a un funzionamento ottimale dell’intestino, del cuore e del metabolismo. Le patate sono usate in cucina in tanti modi, dato che si prestano a diversi tipi di cottura. Mangiate da sole oppure insieme ad altre verdure, ma anche con pasta, riso e frutti di mare o come contorno, non possono mancare in ogni casa e nei ristoranti. Risolvono davvero pranzi e cene quando non si hanno molte idee. Questi tuberi sono uno degli snack preferiti a qualsiasi età. Infatti, un sacchetto di patatine fritte ogni tanto fa felici i bambini ma anche gli adulti.
Ecco svelato definitivamente se le patate si possono cuocere e mangiare con la buccia e se si possono conservare cotte
Come si sa, la patata è coperta dalla buccia. Ci sono scuole diverse di pensiero sul fatto se sia corretto cuocerle integre e poi sbucciarle. Ci sono, inoltre, pareri diversi se la buccia sia commestibile o meno. Innanzitutto, bisogna considerare che nelle patate, oltre ad elementi utili alla salute, sono presenti sostanze chiamate glicoalcaloidi. Queste sostanze sono prodotte dalla stessa pianta della patata come difesa, ma diventano tossiche per l’uomo se ingerite in quantità eccessiva. I glicoalcaloidi sono presenti nella buccia. Le patate che ne contengono maggiormente sono quelle esposte al sole, quelle vecchie e che presentano una superficie con molti germogli.
Soltanto la frittura a temperatura molto elevata può diminuire la concentrazione di queste sostanze tossiche, quindi è preferibile sbucciare le patate, o prima della cottura o dopo, se si preferisce lessarle integre. In questo modo si evitano possibili ingestioni di tossine. Controlli costanti, comunque, fanno sì che le patate in commercio abbiano livelli entro certi limiti di glicoalcaloidi. Infine, le patate cotte possono essere conservate in frigorifero per pochi giorni. L’eventuale cambio di colorazione è dovuto a una reazione chimica tra il ferro e l’acido clorogenico in esse contenuti e non comporta problemi per l’uomo. Quindi, ecco svelato definitivamente se le patate si possono cuocere e mangiare con la buccia e se si possono conservare cotte.