Una buona connessione internet spesso rappresenta un’utilità cui non possiamo rinunciare. Che sia per lavorare o per guardare dei film, abbiamo bisogno di un servizio che ci garantisca efficienza e velocità nel funzionamento. Immaginiamoci il senso di fastidio di vedere interrotta la nostra serie preferita su Netflix. Magari siamo costretti a sospendere spesso la visione a causa della lentezza della connessione internet.
Capita anche che, per una pluralità di ragioni, vogliamo optare per un’altra offerta presente nel mercato. Può essere che abbiamo visto dei prezzi più concorrenziali, oppure che ci siamo resi conto che il servizio potrebbe essere migliore. Così, gli operatori con i quali abbiamo sottoscritto per primi i servizi, tendono a rendere difficile il passaggio alla nuova linea. Ci vorrebbero addebitare spese e penali di recesso. Così potrebbe servirci conoscere alcune accortezze da adottare per evitare queste situazioni spiacevoli. Ed ecco spiegato come cambiare operatore fibra senza spese ed evitando fastidiose clausole.
A quanto ammonta la penale e come evitarla
In primo luogo, ci dovremmo chiedere quale sia la cifra che ci può essere richiesta se disdiciamo un contratto sottoscritto con un operatore di fibra o di ADSL. In questo ci aiuta la delibera 417/18 Cons effettuata dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Questa ha previsto che la penale non potrebbe mai superare l’entità del canone medio mensile sostenuto dall’utente. In questo, dunque, occorre far riferimento all’abbonamento sottoscritto. La cifra massima esborsabile, comunque, dovrebbe essere indicata sul formulario contrattuale che abbiamo sottoscritto.
Per non essere costretti a pagare la penale possiamo utilizzare alcune clausole. Possono essere messe a disposizione o meno dal contratto, ma sono norme generali previste del codice civile. Queste situazioni vengono chiamate recesso per giusta causa. Ad esempio, il recesso potrebbe essere esercitato senza spese qualora l’operatore abbia imposto una modifica unilaterale del contratto. Questa può riguardare tanto un aumento dei prezzi, quanto una diversità nella prestazione offerta. Se questa non dovesse essere di nostro gradimento, non siamo tenuti a spendere nulla per allontanarci dall’operatore. Dovremmo limitarci a comunicare la decisione.
Lo stesso si può dire in caso di esercizio al diritto al ripensamento. Nei primi 14 giorni dalla sottoscrizione del servizio, infatti, il consumatore avrebbe diritto ad un recesso senza dare motivazioni. Infine, qualcosa di simile vale anche in caso di recesso unilaterale per inadempimento. Questo viene considerato come un disservizio o un pregiudizio subito dal consumatore. Questo non può essere però di mera convenienza economica. Registrare una velocità inferiore a quella pattuita, ad esempio, può rientrare in questa fattispecie.
Ecco spiegato come cambiare operatore fibra senza spese nascoste e risparmiando soldi
Nelle situazioni che rientrano nella fattispecie della disdetta, invece, siamo tenuti a pagare la penale. Dobbiamo dunque fare massima attenzione nel considerare questi aspetti al momento della sottoscrizione del contratto. Ricordiamo però che varie norme dell’ordinamento tutelano i diritti dei consumatori.
Per verificare la velocità possiamo utilizzare alcuni siti che verificano la copertura della linea e la sua velocità in tutte le zone d’Italia.