Alle volte, quando pensiamo agli animali, ci dimentichiamo che il loro cervello ed i loro sensi funzionano diversamente dai nostri. Questo fatto non costituisce solo un interesse scientifico. Ma può farci comprendere come relazionarci con loro. Se ad esempio conosciamo le fissazioni dei nostri gatti, saremo in grado di conviverci meglio. Allo stesso modo capita con i cavalli, sia se ne siamo semplici appassionati sia se vogliamo salire su di loro. Esistono persino alcune dicerie sulla vista dei cavalli, come quella per la quale vedrebbero gli umani molto più grandi. Ed allora, ecco spiegati i segreti della vista del cavallo su colori e oggetti, perché in gara indossano un paraocchi e come ci vedono.
Occhi semplicemente diversi dai nostri
I cavalli hanno degli occhi molto grandi (circa 2 volte maggiori rispetto a quelli degli esseri umani e più grandi persino di quelli della balena). Ma sono posizionati ai lati della testa. Ciò vuol dire che hanno una visione binoculare (dovuta agli occhi che guardano nella stessa direzione, ma senza considerare il lungo muso) ed anche monoculare. In quest’ultimo caso, cioè, riescono a girare gli occhi per circa 140 gradi per occhio. Questa visione, però, non si allarga tanto da rendere loro visibile il fantino.
Questa caratteristica anatomica aumenta di molto la visione periferica e tutela l’animale da pericoli che potrebbero provenire dai lati. In questo modo, il cavallo tramite gli occhi può ottenere informazioni da due direzioni diverse contemporaneamente. Questo sarebbe impensabile per la vista umana, che si allarga per uno spazio di 45 gradi per occhio. Se infatti allarghiamo un braccio di lato, il nostro occhio neppure potrà percepirlo.
Per questo motivo, durante le corse, potremmo vedere i cavalli portare il paraocchi (ovviamente limitato ai lati). In questo modo, si ipotizza, possa essere più incentivato a concentrarsi sulla visione frontale ed a utilizzare la visione binoculare invece di quella monoculare. Ciononostante, ha difficoltà a vedere ciò che ha precisamente di fronte a sé. Un po’ come per noi che abbiamo difficoltà a vedere la punta del naso, ma per il cavallo questo è esteso ad uno spazio ben maggiore. Per questo motivo nel salto degli ostacoli il cavallo potrebbe bloccarsi all’improvviso, costituendo una situazione di grande pericolo. Si troverebbe infatti di fronte ad un ostacolo improvviso di cui non si era pienamente accorto.
Ecco spiegati i segreti della vista del cavallo su colori e oggetti, perché in gara indossano un paraocchi e come ci vedono
La grandezza degli occhi sarebbe forse alla base della diceria sulla supposta maggiore grandezza degli oggetti che loro vedono. In realtà, il problema della vista del cavallo non riguarderebbe la dimensione degli oggetti, quanto semmai il loro colore. Gli unici colori che riuscirebbero a percepire sono quelli posti sulla scala del giallo e del blu. Riesce dunque a distinguere il verde (posto tra il giallo ed il blu), ma non riconoscerebbe i colori della scala del rosso, che dunque percepirebbe grigi.
In compenso di notte i cavalli riuscirebbero a vedere molto meglio dell’uomo. Sono infatti dotati nel retro della retina di una schiera di fibre extracellulari, chiamate tapetum lucidum, che consente loro di catturare con più facilità la luminosità presente. In sintesi, dunque, i cavalli vedono noi umani forse con colori distinti ma non maggiori della nostra dimensione reale e ci percepiscono già quando siamo di lato a loro (non, però, fino a giungere sul retro, quindi occhio a passare a tiro di zoccolo).
Per chi infine volesse approfondire ulteriormente altre caratteristiche dei cavalli, ecco 3 curiosità che nessuno si sarebbe mai immaginato.