Se dovessimo scegliere qual è la bevanda più bevuta al Mondo, probabilmente sarebbe il caffè. Dagli Stati Uniti alla Finlandia, passando per l’Italia, sono tantissimi i Paesi che amano il caffè in qualche forma. In America, in genere, si beve lunghissimo, mentre noi siamo i maestri dell’espresso. A ciascuno il suo, insomma.
Tuttavia, da tempo gli studiosi si interrogano: il caffè fa bene o male? E qual è la quantità corretta da bere? Ci sono pareri discordanti, per cui oggi cerchiamo di approfondire il tema facendo una revisione della letteratura in merito. Infatti, ecco quanto caffè dovremmo bere ogni giorno se si vogliono evitare i tipici effetti di ansia e nervosismo dovuti all’eccessiva caffeina, scopriamolo insieme.
Le ricerche che hanno studiato l’amata bevanda
Sul “New England Journal of Medicine” è apparsa una revisione della letteratura, in merito agli effetti della caffeina sul corpo umano. Innanzitutto, mirava a capire quanto caffè si poteva bere senza incorrere in sintomi di nervosismo. In generale, emerge che la caffeina non sembrerebbe aumentare i rischi di contrarre nessuna malattia né condizioni come l’ipertensione, anzi, potrebbe anche tutelare da alcune patologie.
Tuttavia, secondo le varie ricerche la moderazione sarebbe fondamentale. Secondo i vari studi non è semplice definire quanta caffeina possa avere effetti collaterali, ma si suggerisce che il limite massimo da consumare sia 200 milligrammi.
Questo limite è da seguire strettamente per le donne in gravidanza, mentre le altre persone potrebbero sforare ogni tanto.
Ecco quanto caffè dovremmo bere ogni giorno per evitare ansia e nervosismo e tutelare la salute secondo gli esperti
200 milligrammi di caffeina corrispondono a circa 3-5 tazzine al giorno, non di più. Se si superano queste quantità potrebbe insorgere nervosismo, insonnia, e sintomi ansiosi.
Ci sono poi studi che indicano che il consumo di caffè sarebbe correlato a una riduzione del rischio di malattie cardiache, diabete, calcoli biliari e Parkinson. Ma gli esperti mettono in guardia: non è detto che il caffè sia la causa di questo minor rischio. Insomma, correlazione non significa causazione, quindi per adesso è meglio non bere il caffè pensando che riduca i rischi di malattie.
Insomma, per ora limitiamoci a un consumo moderato, che a quanto pare non ci farà male e ci terrà al riparo da sintomi di nervosismo. Se poi studi successivi confermeranno che questa bevanda riduce rischi di contrarre malattie, tanto meglio.
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