Ecco problemi e dubbi che si nascondono dietro questo oggetto di risparmio quotidiano molto usato e che molti hanno in casa

acqua

La questione della potabilità dell’acqua nasce molto tempo fa. Un tempo per la depurazione si usavano metalli come rame e argento. Il primo filtro lo inventò l’italiano Lu Antonio Porzo nel 1685. Da allora si fanno continuamente studi sull’acqua pubblica. La paura è possa contenere minerali pesanti, cloro e altre sostanze inquinanti. La caraffa filtrante è uno dei primi oggetti inventati per la depurazione dell’acqua per uso casalingo.

E le caraffe filtranti fanno risparmiare moltissimo sulla salute e sull’acquisto di acqua confezionata. Infatti, il loro compito è di purificare l’acqua che esce dai rubinetti di casa. Esistono vari tipi di caraffa filtrante, ma alcuni studiosi hanno mostrato dei dubbi sui benefici di questo strumento. Ecco problemi e dubbi che si nascondono dietro questo oggetto di risparmio quotidiano molto usato e che tutti abbiamo in casa.

Come funziona una caraffa filtrante

La caraffa filtrante ha un funzionamento molto semplice. In una grande caraffa si inserisce una parte intermedia (serbatoio) dove si posiziona il filtro. Esistono filtri a carboni attivi oppure filtri con resine a scambio ionico.

I primi sono i carboni attivi che assorbono le sostanze inquinanti e nocive per il nostro organismo, ma non filtrano le sostanze inorganiche (per esempio microplastiche). I secondi si servono di una resina che rimpiazza le sostanze nocive con ioni positivi. I filtri a scambio ionico sono più precisi e consentono di non eliminare i minerali che fanno bene al corpo.

Ecco problemi e dubbi che si nascondono dietro questo oggetto di risparmio quotidiano molto usato e che tutti abbiamo in casa

Secondo uno studio dell’Agenzia per la sicurezza nazionale francese (Anses) queste caraffe non svolgerebbero il lavoro per cui sono acquistate. Addirittura peggiorerebbero le condizioni dell’acqua pubblica diminuendo il pH dell’acqua e rilasciando alcune sostanze contaminanti (ionio d’argento, ammonio, sodio). In più, si è notato un impoverimento delle proprietà microbiologiche dell’acqua.

Secondo altri studi, la possibilità che l’acqua venga contaminata durante il filtraggio è alta per vari motivi. Si evidenzia che l’attività di filtraggio svanisce dopo circa due settimane. Nelle settimane successive la presenza di calcio e magnesio aumenta sempre di più, così come la concentrazione di carbonio. Tutto questo aumenta se la caraffa non viene pulita e manutenuta a dovere.

Ciò non toglie che le caraffe filtranti eliminino il rischio di bere microplastiche e nitriti. Si riduce anche la prolificazione batterica ma il cloro, usato per la depurazione dell’acqua comunale, rimane spesso intrappolato.