Chiunque si occupa di economia domestica si starà rendendo conto dell’aumento del costo della vita. Cioè di più o meno grandi variazioni in crescita in vari settori. Il fenomeno cosiddetto inflattivo ha iniziato di nuovo a mettersi in moto in Unione Europea. Secondo Eurostat si registrava nello scorso mese un dato del +4,9 rispetto all’anno precedente. L’aumento è tangibile in molti settori della vita quotidiana. Ed è trainato dalle materie prime energetiche. È ovvio, infatti, che anche i grandi produttori e distributori delle merci debbano sostenere dei costi maggiori. Questi si riflettono poi sul prezzo finale.
Come se non bastasse, anche noi utilizziamo gas e petrolio in qualità di consumatori. E per quanti metodi di risparmio possiamo adottare nelle nostre vite, alcune variabili sono indipendenti dalla nostra volontà. Il prezzo delle materie prime che ci vengono fornite, piaccia o meno, è stabilito a monte soprattutto da contratti realizzati tra fornitori ed acquirenti (gli Stati). L’Italia ha messo in campo alcune risorse economiche per calmierare il prezzo finale. Forse ci staremo chiedendo cosa c’entra il governo tedesco in tutto questo. Eppure c’è un filo rosso che sembrerebbe legare aspetti molto lontani. Ecco perché le elezioni tedesche ed il nuovo cancelliere potrebbero avere conseguenze insospettabili sul nostro portafogli e sui consumi.
Gasdotti e partiti politici
In Germania è stato da poco completato un grande gasdotto chiamato Nord Stream 2. Questo è in grado di unire la Russia direttamente alla Germania tramite dei gasdotti ancorati al fondo del Mar Baltico. Questo permette di creare un ulteriore collegamento diretto di Gas naturale tra i due Paesi. Il progetto era così pensato per evitare passaggi tramite Paesi terzi, il che avrebbe aumentato il rischio di interruzione del servizio. Negli ultimi anni, però, il pretenzioso progetto aveva visto molte interruzioni. La Russia inoltre era stata sanzionata dall’Unione Europea per l’annessione della Crimea. Fatto, questo, che aveva reso molto più difficili gli scambi economici tra i Paesi. Inoltre, gli Stati Uniti avrebbero promesso forniture di gas naturale alternative alla Germania nei prossimi anni. In questo modo verrebbe evitato un contratto faraonico con un Paese considerato loro rivale.
La Germania si trova così a dover decidere come muoversi. E la responsabilità graverà sul nuovo governo, visto che per alcune vicende burocratiche l’arrivo dei rifornimenti di gas sembra essere slittato di qualche mese. Si è inoltre appena conclusa l’era Merkel, che aveva garantito una continuità politica per molti anni. Nel frattempo c’è un inverno particolarmente rigido alle porte e la minaccia di Putin di alzare i prezzi in caso di mancata conclusione dell’accordo. Questo aspetto incrementerebbe ulteriormente i prezzi di rifornimento in tutto il resto d’ Europa e costituisce dunque un’arma politica molto forte.
Ecco perché le elezioni tedesche ed il nuovo cancelliere potrebbero avere conseguenze insospettabili sul nostro portafogli e sui consumi
Il nuovo Governo tedesco è formato da una particolare coalizione politica detta “a semaforo”. Infatti, è composta dai socialdemocratici (rossi), dai liberal (gialli) e dal partito dei Verdi. Questi sono particolarmente dubbiosi sulla realizzazione del Gasdotto con la Russia, a causa delle possibili conseguenze ambientali. Nel contratto di Governo realizzato tra i partiti la contrarietà sembrava accantonata. Ma ultimamente alcuni aggiornamenti potrebbero aver cambiato l’orientamento del governo di Berlino. Nel frattempo, infatti, la Russia di Putin sembrerebbe aver ammassato centinaia di migliaia di soldati vicino al confine. Gli esperti si chiedono se si tratti di una reale minaccia di uso della forza oppure di espediente per creare tensione psicologica. Nel dubbio, però, quei soldati sono a disposizione per eventuali impieghi. Starà al nuovo Cancelliere tedesco Olaf Scholz decidere in merito alle prossime mosse. È evidente però che il prezzo economico della situazione attuale lo stiamo materialmente pagando tutti noi consumatori.