Con il Decreto Rilancio, il Governo ha istituito un bonus senza precedenti al fine di incentivare l’efficientamento energetico degli immobili. Il cosiddetto superbonus 110% prevede infatti la possibilità di ottenere una detrazione fiscale superiore alla spesa per ristrutturare case e palazzi. Inoltre, i contribuenti possono addirittura cedere il credito fiscale ad un terzo evitando di dover anticipare gli importi fatturati. In un recente articolo, la Redazione di ProiezionidiBorsa aveva illustrato tutte le caratteristiche del provvedimento. Un recente intervento del Presidente della Commissione Finanze della Camera, lancia però un allarme che potrebbe mettere in discussione il Superbonus. L’on. Marattin ha infatti spiegato che alcune problematiche tecniche potrebbero impedire il corretto avvio delle procedure burocratiche. Una situazione aggravata dal massiccio ricorso al lavoro da casa in questo periodo. Ecco perché il Superbonus 110% rischia di diventare un fiasco clamoroso anche a causa della pandemia in atto.
Quando lo smart working diventa un problema
La procedura per richiedere le detrazioni fiscali prevede che i comuni rilascino un certificato di conformità urbanistica prima dell’avvio dei lavori. La circolare 24/2020 specifica, infatti, la necessità di ottenere la conferma da parte dell’amministrazione comunale della regolarità edilizia dell’immobile da ristrutturare. Secondo Marattin, a parte poche eccezioni, gli archivi documentali dei comuni sono ancora cartacei e non digitalizzati. Con buona parte dei dipendenti comunali in smart working diventa quindi impossibile accedere a tali archivi e autorizzare i lavori. Per questo motivo, il politico auspica una proroga della scadenza del bonus, attualmente prevista per fine 2021.
Ecco perché il Superbonus 110% rischia di diventare un fiasco clamoroso
Il bonus ristrutturazioni aveva riscosso particolare interesse nei mesi scorsi a causa dei rilevanti benefici previsti. Costruttori, professionisti ed Istituti di credito hanno creato specifici progetti volti a facilitare l’accesso alle detrazioni al maggior numero di contribuenti possibile. Le amministrazioni pubbliche sembrano però meno pronte e, complice la pandemia, non sembrano in grado di rilasciare la documentazione obbligatoria. Gli archivi cartacei inaccessibili potrebbero quindi far slittare l’approvazione di molti lavori con la possibilità che nel frattempo scadano i termini previsti. Ecco perché il Superbonus 110% rischia di diventare un fiasco clamoroso, a meno di un rinvio della sua scadenza.