La demenza è caratterizzata da un progressivo e inesorabile deterioramento delle capacità mentali che inevitabilmente compromette la vita indipendente. Più che una specifica malattia, si tratterebbe di un sintomo clinico. Può essere indotta da degenerazione cerebrale, malattie cerebrovascolari, lesioni cerebrali traumatiche, tumori cerebrali, infezioni intracraniche, malattie metaboliche e veleni. Malattia di Alzheimer e demenza vascolare sono i due principali sottotipi della demenza. Ci siamo occupati di demenza in diverse occasioni, sottolineando per esempio quali sintomi possano preludere alla malattia conclamata.
Ci si riferisce all’ictus, invece, quando si ha la rottura o l’ostruzione di un vaso sanguigno del cervello. Ictus e demenza condividono diversi fattori di rischio (circa il 60% sono in comune) e sono essi stessi un fattore di rischio l’uno dell’altra. Infatti non è raro il caso di demenza post-ictus, una condizione in cui i sintomi della demenza si verificano appunto dopo un ictus.
Abbiamo già suggerito cosa fare per diminuire il rischio di demenza e ictus secondo quelle che sarebbero allo stato attuale le più recenti evidenze scientifiche. Nuove scoperte sono state presentate nei giorni scorsi e questo dona un po’ di ottimismo per futuri positivi sviluppi.
Le caratteristiche
Caffè e tè sono tra le bevande più consumate a livello mondiale. Il caffè conterrebbe caffeina, antiossidanti e diversi composti bioattivi. Anche il tè conterrebbe caffeina e catechine oltre a flavonoidi e polifenoli. Si tratta di molecole che abbiamo già incontrato in precedenza e che sono importanti per gli effetti metabolici che sono in grado di modulare. Molti studi avrebberp studiato la relazione tra il consumo separato di caffè e tè e l’ictus, ma con risultati incoerenti e contrastanti.
Ecco perché il consumo di queste comuni bevande potrebbe diminuire il rischio di ictus e demenza dopo i 50 anni
In un articolo pubblicato sull’importante rivista scientifica Plos Medicine (Zhang Y et al, 2021) sarebbero stati presentati i risultati di uno studio che metteva in relazione tè e caffè con demenza, ictus, e demenza post ictus.
I ricercatori avrebbero raccolto i dati di 365.682 partecipanti della Biobanca britannica (UK Biobank). Questi soggetti si sono reclutati tra il 2006 e il 2010 e si sarebbero monitorati fino al 2020. All’inizio i partecipanti avrebbero riferito il loro consumo di caffè e tè. Durante il periodo di studio, 5.079 partecipanti avrebbero sviluppato demenza e 10.053 avrebbero avuto almeno un ictus.
Si è evidenziato che le persone che bevevano 2-3 tazze di caffè o 3-5 tazze di tè al giorno o una combinazione di 4-6 tazze di caffè e tè avrebbero potuto avere la più bassa incidenza di ictus o demenza. Un altro dato interessante avrebbe riguardato il consumo di caffè preso singolarmente o in associazione con il tè. Sembrerebbe essere associato a un minor rischio di demenza post-ictus.
Pertanto, ecco perché il consumo moderato di queste comuni bevande, separatamente o in combinazione, potrebbe diminuire il rischio di ictus e demenza dopo i 50 anni.