Se in primavera il nostro prato è secco e presenta numerose macchie scure sul manto, potrebbe significare che la composizione del terreno non è corretta. Un terreno troppo impermeabilizzato, che non assorbe il giusto quantitativo di acqua, tende a seccarsi.
La presenza di funghi e altre sostanze che non fanno filtrare l’acqua può creare diversi problemi. Ma anche un terreno irregolare e non assestato impedisce il giusto drenaggio facendolo diventare argilloso. Per porre rimedio è necessario intervenire su più fronti.
Buche pericolose
Un trucco per recuperare un prato secco è livellare piccole porzioni di terreno, ritagliando pezzi del manto erboso e aggiungendo miscela livellante fatta di terriccio, sabbia fine e compost.
La quantità di sabbia è fondamentale per avere il giusto drenaggio, nella miscela non deve superare il 40%. Il compost darà le sostanze nutrienti di cui il manto ha bisogno. Se i buchi sono profondi, invece, è meglio piantare nuovi semi e far crescere nuova erba. Coprirli con miscela livellante non porterebbe risultati.
Spesso l’ingiallimento si presenta dopo aver tagliato l’erba. Il motivo potrebbe essere un taglio sbagliato, che insieme alla mancanza di regolarità potrebbe portare l’ingiallimento. La presenza di foglie morte, che dovrebbero essere eliminate, impedisce all’erba di respirare.
Ecco i consigli utili se utilizziamo i rotoli già pronti. Il comportamento che dobbiamo tenere è lo stesso della semina. È necessario eliminare residui e piante infestanti, spargere concime e ammendanti e controllare la giusta composizione dell’impasto. Si aggiunge sabbia o pietra pomice, se il terreno è poco drenante o al contrario si utilizza il terriccio. Quando il prato è piccolo si usa il telo pacciamante, soprattutto se la qualità del terreno non è elevata.
Ecco i consigli utili se utilizziamo i rotoli di erba per recuperare un prato secco, brutto e scuro e averlo pronto in estate
La pacciamatura fa risparmiare tempo e denaro. I residui di foglie ed erba contengono numerosi nutrienti per essere scartati a cuor leggero. Sono ricchi di acqua e non c’è scomposizione microbica, l’unico pericolo è la formazione di grumi che potrebbero togliere aria all’erba. La quantità di azoto che il terreno acquisisce in questo modo, poi, è molto elevata.
Spesso le foglie cadute in autunno sono talmente tante che oltre a nutrire i terreni potrebbero diventare pacciame per aiuole e additivi del compost. L’irrigazione ideale copre 15 centimetri di superficie e l’operazione deve avvenire al mattino presto. Questo perché la temperatura è ideale e perché la quantità di acqua verrà assorbita più lentamente. Quando si semina, gli accumuli di acqua o le innaffiature frequenti sono deleterie. Potrebbero indebolire o uccidere l’apparato radicale.
Se la causa delle macchie secche sono attacchi fungini, allora è necessario utilizzare rimedi professionali. In quel caso, è probabile che la quantità di acqua richiesta sia maggiore. Inoltre, in casi di ingiallimento è meglio ricominciare il lavoro da zero. Partendo dalla nutrizione e dalla correzione del terreno, ripercorriamo le varie fasi fino a ottenere il risultato voluto.
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