Ecco i 5 errori di postura da evitare quando siamo al computer per non stancare schiena, mani, braccia e occhi

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Una corretta postura è fondamentale per dare il giusto equilibrio al nostro corpo. Tanti di noi passano le giornate seduti davanti al computer e un’errata posizione può compromettere la nostra struttura fisica. Se lo smart working abbia o meno acuito questo problema non è dato sapere.

Magari, lavorando da casa, è più facile prendersi delle pause e sgranchirsi, ma, allo stesso tempo, è anche più semplice assumere posizioni scorrette. Non dovendo far fronte a nessuno, possiamo magari sentirci più rilassati e per questo lavorare in condizioni diverse dall’ufficio. Se poi dovessimo possedere un portatile, allora il discorso sarebbe ancor più complesso.

Prima di concentrarci sulla posizione, diciamo che anche il tipo di sedia è fondamentale per una corretta postura. Cercarne una ergonomica, con seduta e schienale morbido aiuterebbe sia la nostra schiena che le nostre gambe. A volte si sottovaluta la sua importanza, e questo è già di per sé un primo errore. Dopodiché ci concentreremo sulla postura corretta da tenere, sottolineandone altri da non fare.

Ecco i 5 errori di postura da evitare quando siamo al computer per non stancare schiena, mani, braccia e occhi

Per prima cosa dobbiamo tenere il bacino molto attaccato alla sedia. Una distanza eccessiva provocherebbe delle curvature nella nostra schiena. Quindi questa deve essere aderente allo schienale. In più ginocchia e fianchi dovrebbe essere paralleli l’uno con l’altro. Quindi, bisogna regolare perfettamente il sedile, in modo che, con le piante dei piedi bene incollate a terra, si abbia una posizione a doppia L. O, per comprendere meglio, a sedia stilizzata, con la parte corta orizzontale a rappresentare i fianchi e le due lunghe verticali rappresentate da gambe e schiena.

Non dobbiamo abbandonare questa posizione per assumere quella, forse più comoda, a gambe accavallate. Così facendo, andremmo a danneggiare il giusto orientamento verticale della colonna vertebrale. Essa, infatti, deve sempre rimanere parallela allo schienale con il fondoschiena aderente a quella che è la seduta. Se vogliamo, possiamo decidere di aggiungere un ulteriore cuscino per facilitare un’aderenza superiore.

Altre cattive abitudini

Poi passiamo alla tastiera. Essa deve essere posta in parallelo al nostro petto, in modo da stare più dritti possibili con le spalle e le braccia. Non dobbiamo ingobbirci alla ricerca dei tasti, ma tenerli a una distanza di una trentina di centimetri, in modo da avere gli avambracci distesi. I gomiti dovranno rimanere abbastanza aperti, con un angolo superiore ai 90 gradi. Spesso si fa l’errore di piegarli troppo e di avere la tastiera praticamente appoggiata a noi, tipico, per esempio, di chi scrive su letto e divano. Uno degli errori principali che si possono commettere in smart working, con l’utilizzo di un portatile.

In pochissimi, poi, sono dotati di poggia polsi e questi sono fondamentali per far appoggiare sul morbido la nostra mano. Frequenti sono i problemi di calli, per lunga permanenza su una superficie dura, come legno o plastica. Anche la posizione dello schermo è fondamentale per non affaticare gli occhi. Circa 30 o 40 centimetri di distanza sono consigliati. Con la posizione delle braccia descritta in precedenza, lo schermo dovrebbe stare appena dietro la tastiera, a non più di 10 centimetri.

Con la parte centrale di questo parallela al nostro sguardo. Ecco i 5 errori di postura da evitare, dunque, con un ultimo consiglio, forse il più ovvio. Fare delle pause ogni mezz’ora, o anche meno, per sgranchire bene tutto il corpo. A casa, in smart working, è sicuramente più semplice farlo, magari abbinandole ad alcuni esercizi da fare in pochi minuti. In ufficio, magari è sufficiente una camminata di una decina di metri o possibilmente un minuto di stop prima di tornare nuovamente a sedersi.