Con la crisi in corso alcuni prodotti alimentari cominciano a scarseggiare e ad aumentare di costo. Tra questi abbiamo l’olio di semi di girasole, il cui prezzo si può dire che sia triplicato. In effetti i due Paesi esportatori di quest’olio per l’Europa e a livello internazionale sono l’Ucraina e la Russia.
Interrotte le esportazioni, l’olio di semi di girasole diventa come una merce rara e il prezzo alla vendita aumenta. Nasce allora la necessità di trovare un sostituto, possibilmente economico.
Le caratteristiche dell’olio di semi di girasole
Intanto vediamo quali sono le caratteristiche principali dell’olio di girasole. Come tutti gli oli, anche quello di girasole è composto da grassi. Secondo le tabelle del CREA, l’olio di girasole contiene una parte di grassi saturi (11,91%) e una di grassi insaturi. Questi ultimi sono divisi in grassi monoinsaturi (35,35%) e grassi polinsaturi (53,20%). Allora ecco gli oli migliori per sostituire l’olio di girasole.
Per scegliere un buon olio è importante che il contenuto di grassi saturi sia basso. Questi grassi sono sotto accusa, perché fanno aumentare il colesterolo. Al contrario i grassi insaturi, come i monoinsaturi e i polinsaturi, lo abbassano. Non a caso i grassi polinsaturi sono ricchi di omega 3 e 6.
Negli oli un grasso insaturo è l’acido palmitico, particolarmente presente nell’olio di palma. È l’olio molto utilizzato nelle industrie alimentari, nelle merendine e per friggere le patatine. Infatti con questo olio si prepara bene la frittura senza rilasciare troppo odore, anche dopo parecchie volte che è stato utilizzato.
Ecco gli oli migliori per sostituire l’olio di semi di girasole in cucina, essendo poveri di grassi saturi dannosi alla salute
Ora l’Istituto Superiore di Sanità consiglia di non superare del 10% l’apporto calorico di grassi saturi nel nostro organismo. Per questo motivo l’olio di girasole era utilizzato al posto dell’olio di palma. Infatti possiede circa il 12% di grassi saturi, vicino alla percentuale consigliata.
Dovendo pensare ad un olio sostitutivo a quello di girasole, potremmo cercare tra questi. Gli oli che hanno una percentuale di grassi saturi che si aggiri intorno al 10%.
Appartengono a questa categoria, secondo i dati CREA, i seguenti oli. L’olio di mais (15,68%), olio di colza (6,51%), olio di arachidi (19,41%), l’olio di oliva (16,34%), l’olio extravergine di oliva (15,32 %) e l’olio di soia (14,77%).
L’olio di colza risulta quello con minor rischio di produrre colesterolo. Inoltre ha anche una caratteristica interessante. Insieme all’olio di arachidi ha un punto di fumo molto alto. È consigliato allora per le fritture. L’olio di colza si mostra un valido sostituto dell’olio di girasole. Tuttavia in Italia è poco diffuso e costa più degli altri. Un olio meno caro potrebbe essere l’olio di mais. Ma per le fritture vale sempre l’olio di arachidi o l’olio di oliva con punto di fumo elevato.
Approfondimento