Ecco gli aumenti di stipendio a medici e infermieri nei piani del Governo italiano

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In vista della prossima legge di Bilancio per il 2021, ecco gli aumenti di stipendio a medici e infermieri nei piani del Governo italiano. Nella bozza della manovra, che complessivamente dovrebbe valere quasi 38 miliardi di euro, ci sono infatti più fondi da destinare alla sanità pubblica. E in particolare per aumentare gli stipendi di infermieri e medici. Ovvero di tutti coloro che nel nostro Paese stanno continuando a combattere in prima linea contro la pandemia di coronavirus.

Ecco gli aumenti di stipendio a medici e infermieri nei piani del Governo italiano

Nel dettaglio, l’incremento delle risorse, che sono pari a 835 milioni euro l’anno, sarà ripartito nella misura di 335 milioni di euro per gli infermieri. E di 500 milioni di euro per le retribuzioni di medici e di dirigenti sanitari e veterinari.

Lo sforzo finanziario dello Stato italiano, in questo momento di grande difficoltà per il sistema sanitario, che è tornato sotto pressione a causa dell’aumento dei contagi da Covid-19, includerà pure la destinazione di risorse per l’incremento dei contratti di specializzazione. E anche per permettere ai medici di base di effettuare i tamponi.

L’entità degli aumenti di stipendio

Per gli infermieri e per i medici l’aumento di stipendio, attraverso la corrispondente indennità di specificità, avrà decorrenza dal primo gennaio del 2021. In particolare, calcolato sulla retribuzione complessiva lorda, l’aumento di stipendio per la dirigenza medica sarà pari al 27%. E lo stesso dicasi per quella veterinaria e sanitaria.

Considerando, inoltre, l’attuale fase critica del contagio da Covid-19 in Italia, agli aumenti di stipendio dovranno corrispondere necessariamente pure a nuove assunzioni. Visto che in molte Regioni italiane c’è una drammatica carenza di personale medico sanitario. Dai radiologi ai medici di pronto soccorso. E passando per gli infettivologi e per gli anestesisti. Al punto che già alcune Regioni hanno dovuto richiamare in servizio i medici specialisti che erano andati in pensione.