Bianca, soffice, silenziosa ed elegante. Quanto è bella la neve, quando cade leggera e ricopre il paesaggio di una candida coltre. Si può restare ore ad osservare il fascino dei cristalli, geometrici capolavori tutti diversi tra loro, o a contemplare alberi e tetti elegantemente innevati.
Ma è anche molto divertente giocare nella neve, affondarci gli stivali e raccoglierla a piene mani quando è ancora morbida e intatta.
Attenzione però a non mangiare la neve.
Per qualcuno sembrerà un consiglio non necessario, ma non sono pochi quelli che provano la forte tentazione di assaggiarla. C’è chi cattura i fiocchi con la lingua prima che tocchino il suolo, chi ne raccoglie una manciata per mangiarla come fosse granita. In certe zone mangiare neve con mosto d’uva o sciroppi dolci un’antica tradizione. A qualcuno potrebbe sembrare anche un buon modo per dissetarsi, ma non è esatto.
Ecco cosa rischia chi mangia la neve e quando fare particolare attenzione.
La neve assorbe l’inquinamento ambientale
Le guide alpine più esperte e molti studiosi mettono in guardia dai potenziali rischi a cui si va incontro ingerendo neve.
La neve assorbe gli agenti inquinanti, sia quelli presenti nell’atmosfera, che quelli del suolo. Non soltanto può incorporare sostanze tossiche, ma anche batteri patogeni.
Ecco perché non bisognerebbe mangiare la neve, specialmente quella raccolta da terra e soprattutto in città ed aree industriali.
Con il passare del tempo, la neve depositata moltiplica esponenzialmente il numero di microrganismi ed elementi nocivi. Se dopo mezza giornata può risultare innocua, dopo uno o due giorni è seriamente sporca.
La neve assorbe le sostanze contenute nei gas di scarico dei motori a benzina.
Tra queste benzene, toluene e xilene, composti altamente dannosi e cancerogeni per l’organismo umano.
Quando serve particolare attenzione
Una piccola quantità di neve non uccide e quella caduta da poco contiene una bassa percentuale di batteri.
Occorre comunque fare attenzione. In primis per la sicurezza delle persone più deboli, con un sistema immunitario compromesso. Non dimentichiamo poi i bambini, che senza supervisione potrebbero non limitarsi a raccogliere in bocca qualche fiocco di neve, bensì mangiarne in grandi quantità.
In soggetti sensibili l’ingestione di una certa quantità di neve può causare febbre, diarrea o nausea.
Per quanto riguarda l’inquinamento ambientale, bisogna ovviamente distinguere tra la neve raccolta in città e quella raccolta in montagna o altri ambienti incontaminati.
Tuttavia nemmeno queste situazioni sono del tutto sicure.
Ecco cosa rischia chi mangia la neve in montagna
Non si muore per aver mangiato un po’ di neve, ma ricordiamo che contiene inevitabilmente batteri e che è meno dissetante della normale acqua.
Inoltre, quando ci si trova esposti a basse temperature, mangiare la neve raffredda ulteriormente il corpo. Così accelera il processo di dispersione di energia che conduce all’ipotermia.
Dissetarsi con la neve è dunque sconsigliabile, a meno che non si tratti di una vera emergenza.
Se ci si trova senz’acqua è preferibile far bollire la neve prima berla. Quando nemmeno questo è possibile, meglio farla leggermente sciogliere. Succhiarla a poco a poco mantenendo la bocca chiusa, così che l’aria non congeli ulteriormente la lingua. E naturalmente cercare soccorso.