Oggi si celebra la Festa della Donna ma fra le tante situazioni deplorevoli a cui è sottoposto il genere non possiamo non citare le aggressioni. Gli episodi criminali sarebbero logicamente calati durante il 2020 a causa di lockdown e smart working. Come sappiamo gli “aguzzini” sarebbero nella maggior parte dei casi, persone ben conosciute. È quanto emerge dai dati raccolti dalle Questure e diffusi lo scorso novembre in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. Nel 2021 sono state 89 al giorno le donne vittime di reati di genere in Italia e nel 62% dei casi si è trattato di maltrattamenti in famiglia. Le aggressioni di strada però sono ancora molte.
Ecco cosa fare in caso di aggressione, come guadagnare il tempo per scappare e perché bisognerebbe fare molto esercizio prima
Ci sono donne sole che si trovano a dover percorre tratti bui o strade isolate. Altrettante sono le lavoratrici che a causa dei turni di lavoro devono recarsi a prendere l’auto in parcheggi deserti. Stessa cosa vale per coloro che devono aspettare il bus ad una fermata in piena notte. In questo articolo offriremo delle informazioni su cosa fare per esser pronte nel caso di aggressioni.
Autodifesa o Arti marziali
Coloro che si trovino spesso nelle situazioni descritte sopra, dovrebbero seguire un corso di autodifesa. Il fine di questi corsi è sempre di bloccare l’azione dell’aggressore per avere il tempo sufficiente per garantirsi la fuga. Scappare è sempre il fine a cui puntare. Non si deve mai innescare un conflitto fisico per sconfiggere l’aggressore. Decisamente diverso è l’approccio delle arti marziali e della disciplina israeliana del Krav Maga. Questa disciplina che sta riscuotendo molto successo prevederebbe una fase di attacco, una fase aggressiva. Il Krav Maga prevede anche una fase di addestramento mentale che ci allena a comprendere le situazioni di pericolo come possibili anomalie attorno a noi. Quello su cui tutti concordano è l’esercizio fisico e mentale a reagire. Per quasi tutte le donne è difficile al momento di un’aggressione non immobilizzarsi e reagire fin da subito. Solo l’esercizio può sviluppare questa facoltà.
Un consiglio sempre valido
Le Forze dell’Ordine consigliano in caso di ambienti poco illuminati o se già si avverte un potenziale pericolo, come qualcuno che ci segue, di telefonare. Va benissimo anche con una finta telefonata. Ciò potrebbe essere un primo seppur debole deterrente per il potenziale aggressore.
Due principi base
È ovvia la sproporzione fisica e psicologica fra aggressore e potenziale vittima dell’aggressione. Pertanto le mosse di autodifesa tendono sempre a destabilizzare l’equilibrio del criminale, ad esempio mirando a naso, occhi ed inguine. Se non siamo allenate, però, a autodifenderci, gli esperti consigliano di usare ciò che abbiamo sottomano come la borsa ad esempio. Lanciamola addosso all’aggressore e guadagniamoci qualche secondo utile per scappare.
Gli allarmi personali
In commercio troviamo due oggetti che potrebbero essere molto utili come le torce e gli allarmi sonori. Nel primo caso si tratta di normali torce da borsetta che sono dotate di luce stroboscopica. Quest’ultima ha una luce intermittente, simile a quella usata nelle discoteche, che stordisce l’aggressore. In questo istante possiamo guadagnarci la fuga oltre che attirare l’attenzione dei passanti. Ci sono poi gli allarmi sonori che sono simili a dei portachiavi. Schiacciando un pulsante producono una sirena a decibel elevatissimi, costituendo un possibile deterrente per l’aggressore.
Ecco cosa fare in caso di aggressione come guadagnare la fuga e metterci in salvo.
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