Ecco cosa ci permetterà di lavorare bene e realizzare cose straordinarie in qualsiasi ambito

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Chiunque faccia parte di un gruppo, di un team, di un’azienda si sarà sentito dire qualche volta questa frase proverbiale: dobbiamo remare tutti nella stessa direzione. Eh sì che, se si remasse in direzioni contrarie, la barca non andrebbe dove noi vorremo che andasse, ma girerebbe su se stessa, inconcludente.

Altre frasi fatte, prese dall’esperienza in vari settori e ripetute dai leader carismatici, suonano più o meno così: fare squadra, unire le forze, diventare un tutt’uno, dobbiamo essere un’orchestra, un’orologio, stare in “the zone” (nella zona).

I leader carismatici sono quelli che ispirano e che creano un gruppo coeso e vincente. Di converso, le squadre che non funzionano sono quel gruppo di persone che non coopera o non partecipa con gli altri al raggiungimento dell’obiettivo.

Il lavoro di squadra

Sembrerebbe che il lavoro di squadra ci trasformi, da tanti singoli individui, a un singolo ente di ordine superiore che ha le proprie regole e le proprie dinamiche. Ad un certo punto non vedremo più le individualità, ma la Squadra. Quel che la Squadra è in grado di fare, nessuno dei suoi componenti, preso singolarmente, potrebbe farlo. È come se da tanti cervelli ne lavorasse uno solo, da tante qualità, ne emergessero di nuove.

Ora, in un recentissimo studio, i ricercatori, che hanno lavorato come una grande squadra, hanno ottenuto per la prima volta risultati entusiasmanti su cosa succede in ciascuno di noi quando facciamo gruppo. Ecco allora cosa ci permetterà di lavorare bene e realizzare cose straordinarie in qualsiasi ambito.

Moby Dick e i leader

Il leader è un po’ al di sopra del gruppo, ma allo stesso tempo deve essere parte di esso. È colui che ispira, amministra e dirige. Il leader che acquista la fiducia del proprio gruppo, il leader carismatico, viene riconosciuto dagli altri come tale.

Il Leader può essere pazzo, e spesso lo è perché visionario. Consapevole della propria capacità di convincere, ispirare, unire il gruppo, lo può dirigere a proprio piacimento verso obiettivi, anche sbagliati. Pensiamo al capitano Achab, un pazzo che convince la sua ciurma a perseguire la sua ossessione, a uccidere la Balena Bianca Moby Dick, con conseguenze disastrose.

Talvolta la ciurma farebbe bene a rivoltarsi contro il proprio capitano, per non finire in acqua, tra i relitti. Altre volte, invece, lontano dai riferimenti letterari, il lavoro di squadra porta a risultati inaspettati e migliori. E la scienza ce lo dimostra.

Ecco cosa ci permetterà di lavorare bene e realizzare cose straordinarie in qualsiasi ambito

In uno studio pubblicato un paio di giorni fa (Shehata M et al, 2021), i ricercatori sono andati a verificare cosa succede nel cervello dei singoli individui quando fanno parte del gruppo. Attraverso l’elettroencefalogramma (EEG), hanno misurato l’attività cerebrale di due giocatori mentre erano intenti a giocare a un gioco musicale, in diverse situazioni.

Hanno scoperto che quando si lavora per un obiettivo comune, si ha un aumento delle onde cerebrali beta e gamma nella corteccia temporale media. Un tipo di attività cerebrale, questa, legata all’elaborazione delle informazioni. Inoltre, i compagni di squadra presentavano un’attività cerebrale più sincronizzata, una sorta di firma neurale unica. Questa non viene riscontrata quando si lavora singolarmente (o anche insieme ma in maniera indipendente).

Questo è il primo lavoro scientifico, e per questo molto affascinante, che mette in relazione i mutamenti a livello del cervello del singolo individuo con quelli del gruppo.

Lavorare insieme per un obiettivo comune potrebbe portarci a raggiungere prima il traguardo.