Ecco con quali bollicine brindare a Capodanno e scegliere i giusti abbinamenti con carne o pesce e dolce

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Chi l’ha detto che le bollicine sono tutte uguali? La presenza di anidride carbonica che le genera avviene o per aggiunta di questa, oppure in seguito alla rifermentazione naturale del vino. Questa è la distinzione tra vini frizzanti e spumanti, artificiali e naturali.

Fatta la doverosa premessa, ecco con quali bollicine brindare a Capodanno e scegliere i giusti abbinamenti con carne o pesce e dolce.

Vini frizzanti e vini spumanti

I vini con le bollicine si distinguono in spumanti e in vini frizzanti.

Secondo il Regolamento CE 479/08 i primi sono ottenuti “dalla prima o dalla seconda fermentazione alcolica di uve fresche, di mosto di uve, di vino…”. Alla stappatura, grazie alla fermentazione, c’è lo sviluppo di anidride carbonica. I vini spumanti conservati a 20° in recipienti chiusi presentano una sovrappressione non inferiore a 3 bar dovuta all’anidride carbonica.

I vini frizzanti hanno uno sviluppo di anidride carbonica con una sovrappressione inferiore, compresa tra 1 e 2,5 bar.

Le bollicine e i metodi di fermentazione

La  rifermentazione può avvenire in autoclave, usando una modalità meno dispendiosa in termini di tempo e costi. Questo metodo è detto Metodo Charmant o Martinotti.

Il metodo classico o Champenoise è usato per lo Champagne e per vini spumanti di maggiore qualità con rifermentazione in bottiglia.

Generalmente i vini frizzanti naturali sono prodotti con il primo metodo.

Ecco come brindare con le bollicine a Capodanno e scegliere i giusti abbinamenti con carne o pesce e dolci

Insieme a stuzzichini, affettati e salumi, con torte salate, con un risotto ai funghi, proponiamo un lambrusco maestri 100%, denominazione Emilia IGT. Va bene anche con la pasta al sugo di carne o carne alla griglia.

Si tratta di un vino che conquisterà tutti, a cominciare dal colore rosso porpora intenso, con sentori di frutti di bosco, di ciliegie, di erbe aromatiche. Al palato risulterà fresco, fruttato, leggermente abboccato e tannini morbidi.

Con carni bianche in umido, invece, non sarebbe male abbinare un vino da vitigno come il Glera da Vadobbiadene-Conegliano DOCG. È un prodotto ottenuto con metodo Martinotti. Si presenta dal colore giallo paglierino, con sentori di mela, pera ed erbe aromatiche. In bocca, infine, risulta secco, fresco e sapido.

Le bollicine con le preparazioni a base di pesce e infine in abbinamento al dessert

Con antipasti di pesce affumicato, con gli spaghetti e vongole, proponiamo un vino come il Durella e Garganera, della denominazione Lessini Durello DOC.  È prodotto con il metodo classico e va bene anche con sushi e sashimi. Ancora, è di colore giallo paglierino brillante, con sentori di pesche bianche e spezie, pane appena sfornato e croissant. In bocca risulta fresco e salino, avvolgente e persistente.

Infine consideriamo i dolci più consumati nelle festività di fine anno, ossia panettone e pandoro, con un abbinamento di vino insolito. Il sangue di Giuda da Oltrepò pavese DOC in questo caso farà sicuramente colpo.

Si tratta di un vino rosso rubino brillante, da vitigni Croatina, Barbera e Ughetta di Canneto, con richiami floreali e fruttati e dolce, armonico, persistente. Sarebbe perfetto anche in abbinamento a  torte con crema e frutta o con pasticceria secca o  formaggi stagionati.

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