Passata una certa età, è bene rivolgersi più spesso ai medici. In tal modo si riescono a fare check up regolari. Potremo essere sicuri di non soffrire di alcuna patologia o per curare l’insorgenza di alcuni problemi.
Parlando di medici, oggi vorremmo soffermarci sulla prevenzione delle cardiopatie, citando uno studio recente che dà indicazioni interessanti e dà conferme sui migliori metodi per ridurre i rischi di contrarre malattie.
L’attività fisica resta fondamentale
Una ricerca condotta in Corea del Sud ha analizzato i dati di più di un milione di persone, per valutare la relazione tra esercizio fisico e insorgenza di malattie cardiache. I partecipanti avevano 60 anni o più e la loro salute è stata controllata per tre volte lungo un arco di 7 anni. L’obiettivo era cercare di capire se anche in età avanzata l’esercizio fisico potesse ridurre i rischi di ictus e cardiopatie.
I risultati hanno dato delle interessanti indicazioni: hanno innanzitutto confermato che l’attività fisica potrebbe abbassare i rischi di malattie cardiache. Più precisamente, è stato osservato che coloro che hanno iniziato a fare esercizio tre o quattro volte a settimana hanno ridotto dell’11% il rischio di cardiopatie. Questo gruppo di persone inizialmente era inattivo, ovvero non faceva attività fisica.
Coloro che invece facevano già esercizio una o due volte a settimana, e hanno aumentato la loro attività fisica ad almeno cinque volte a settimana, hanno visto una riduzione del rischio del 10%.
Ecco come si potrebbero ridurre i rischi di ictus e malattie cardiache dopo i 60 anni anche se si soffre di ipertensione o diabete
Infine, coloro che all’inizio facevano attività fisica e poi hanno smesso hanno visto un rischio maggiore del 27% di contrarre cardiopatie.
Un’altro risultato interessante riguarda i partecipanti che soffrivano di diabete, ipertensione o che erano in condizione di disabilità.
I diabetici e gli ipertesi hanno visto una riduzione del rischio di cardiopatie tra il 4% ed il 7%, passando da inattivi a 3 o 4 esercizi fisici a settimana. Coloro che soffrono di disabilità hanno invece visto ridurre il rischio del 16%.
Insomma, i risultati sembrano confermare che l’attività fisica faccia bene, anche dopo i 60 anni e anche in condizioni croniche come il diabete. Questo potrebbe quindi aiutare a effettuare una migliore prevenzione contro le cardiopatie, che con l’aumentare dell’età media nel Mondo potrebbero essere sempre più comuni.
Ecco, dunque, come si potrebbero ridurre i rischi di ictus e di molte altre patologie.
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