Ecco come riconoscere i mirtilli selvatici da quelli coltivati

mirtilli

I frutti rossi sono, tra i prodotti agroalimentari, i più amati dagli italiani. Ogni anno si riscontrano significativi aumenti, rispetto agli anni precedenti, sia della richiesta che della domanda. La disponibilità sul mercato interno, per il momento, è limitata ad un periodo preciso. Si possono acquistare infatti mirtilli “nostrani” solamente nei mesi di giugno, luglio e agosto. Alcuni temerari agricoltori, data la scarsa quantità di prodotto, stanno dedicando moltissimi ettari di terreno a tipologie di mirtilli “tardivi” per soddisfare la domanda di prodotto. Optando per queste particolari varietà sarà possibile consumare del prodotto made in Italy anche nei mesi di agosto e settembre.

Bisogna però prestare molta attenzione a quello che ci viene proposto, non tutte le specie di mirtillo sono uguali. Esistono infatti delle specie “selvatiche” che non possono essere coltivate, per questo motivo sono reperibili esclusivamente in zone pedemontane o montane.

Soprattutto nelle zone montuose dello stivale, come in Piemonte e in Trentino Alto Adige, si possono raccogliere queste deliziose bacche che crescono in modo del tutto spontaneo. Per i motivi precedentemente elencati è pressoché impossibile trovare tra gli scaffali dei supermercati questa particolare specie di mirtilli.

Esistono molte caratteristiche che differenziano le due tipologie di questo meraviglioso frutto. Ecco come riconoscere i mirtilli selvatici da quelli coltivati.

Osservando il loro aspetto estetico

Contrariamente a quelli coltivati secondo delle specifiche procedure agronomiche, i mirtilli selvatici sono facilmente riconoscibili per il loro aspetto. Siccome la natura di queste bacche è spontanea, il calibro non potrà essere omogeneo, anzi. Uno degli aspetti che caratterizzano questi frutti è quello di essere naturalmente differenti l’uno dall’altro. Siccome la maturazione avviene, nella maggior parte dei casi, tra luglio e agosto non è possibile reperirli in commercio prima di queste date.

Attenzione ai prezzi troppo concorrenziali

Il metodo più utilizzato per raccogliere questi frutti è l’utilizzo di un piccolo rastrello o di un pettine in metallo. Proprio perché si tratta di un metodo manuale, nel 90% dei casi, l’impatto della manodopera influisce significativamente sul prezzo d’acquisto finale. Diffidare da chi propone in vendita questa tipologia di frutto a meno di 5 € al chilogrammo. In determinati periodi, di forte carenza, il prezzo oscilla tra i 7 e 10 € al chilogrammo. Anche in questo caso il prezzo ci permette di distinguere un prodotto di qualità da uno di scarso valore.

Richiedere la tracciabilità alimentare

Trattandosi di prodotti “selvatici” cresciuti senza l’aiuto dell’uomo, non esiste una vera e propria legge in merito. La maggior parte delle indicazioni sono identiche a quelle dei normali frutti rossi. Quando si è intenti ad acquistare questi prodotti però è essenziale richiedere, a chi li propone in vendita, la tracciabilità del prodotto. Qualora non si potesse risalire, per svariate ragioni, alla provenienza del prodotto, è vivamente raccomandato non effettuare l’acquisto. Consumare questi prodotti in maniera superficiale potrebbe creare moltissime problematiche di salute.

Ecco come riconoscere i mirtilli selvatici da quelli coltivati.

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