Le arance abbondano in inverno e chi sta spesso ai fornelli tira un sospiro di sollievo perché sono un ottimo alleato in cucina per preparare pietanze strepitose.
Inoltre, gioisce in questo periodo anche chi le ha elette come frutto preferito, perché può farne una grossa scorpacciata.
Oltre che mangiarle intere, appena sbucciate, possiamo estrarre dai suoi spicchi un delizioso succo, preparando la famosissima spremuta d’arancia.
Ma una volta fatta ci sarebbe un modo per sbarazzarci di quel pizzico di acidità che la contraddistingue?
E come conservarla al meglio evitando anche una possibile ossidazione?
Le risposte a queste domande potremmo trovarle proprio nell’articolo di oggi.
Ci sono arance e arance
Al Mondo esistono tantissime tipologie di arancia, uno degli agrumi più apprezzati fin dall’antichità.
Ognuna ha le sue particolarità e si distingue per buccia, succosità, dolcezza e presenza o meno di semi.
Per preparare una buona spremuta ci sarebbero alcune varietà d’arancia più adatte di altre.
Per esempio, potremmo utilizzare il Tarocco, per un succo intenso e dal colore rossastro.
Anche la bionda Navel si presterebbe a realizzare ottime spremute, leggere e chiare nel colore.
Nell’elenco, però, non dovrebbe mancare la Washington, una delle più succose.
Ecco come potremmo togliere l’acidità dalla spremuta d’arancia e come conservarla senza farla ossidare
Il prodotto della nostra spremitura casalinga è quello che chiamiamo succo d’arancia.
Questa bevanda dissetante sarebbe acida per natura, in quanto non solo conterebbe una sostanza chiama acido citrico ma avrebbe anche un pH di 3,5.
Per rimediare alla sua acidità e sorseggiarla con più piacere potremmo mettere in atto 3 trucchetti diversi.
Il primo, il più classico, consisterebbe nell’aggiungere alla spremuta quell’ingrediente segreto che ci da una mano anche con l’acidità del sugo di pomodoro.
Stiamo parlando del bicarbonato, che se ben diluito non dovrebbe rilasciare alcun sapore all’interno del nostro succo.
Per quanto riguarda le dosi, a 200 ml di spremuta dovremmo aggiungere mezzo cucchiaino di bicarbonato.
In alternativa, sempre per mettere k.o. l’acidità, potremmo zuccherarla con mezzo cucchiaino di fruttosio oppure uno di miele.
Come conservarla
Altro grattacapo riguardante la spremuta d’arancia è la sua conservazione.
Infatti, questa bevanda andrebbe bevuta fresca e cioè subito dopo la spremitura, per preservare le sue proprietà nutritive.
Inoltre, in questo modo eviteremmo di incappare nel naturale processo ossidativo.
Tuttavia, se non potessimo farne a meno, potremmo conservare la spremuta d’arancia per qualche ora in frigorifero, chiudendola in un contenitore ermetico.
Il consiglio delle nonne, poi, sarebbe quello di aggiungere un cucchiaio di succo di limone notoriamente classificato come buon antiossidante.
Quindi, ecco come potremmo togliere l’acidità dalla spremuta d’arancia e come potremmo conservarla senza farla ossidare.
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