Esistono diverse forme di accertamento fiscale volte a misurare la capacità contributiva dei contribuenti ed il volume delle spese che sostengono. Per quanto riguarda le persone fisiche, uno di questi è l’accertamento sintetico che l’amministrazione finanziaria può avviare in alcuni specifici casi. Ecco come l’Agenzia delle Entrate controlla le nostre spese. In questa breve guida i Tecnici di ProiezionidiBorsa vi spiegano come funziona il sistema e cosa fare in caso di controllo.
Come funzione l’accertamento sintetico e quali spese dei contribuenti passano sotto la lente del Fisco
Quando parliamo di accertamento sintetico, ci riferiamo a una forma di controllo fiscale attraverso cui l’amministrazione finanziaria individua il reddito complessivo del contribuente. Tale forma di controllo si basa sul presunzione legale che, qualsiasi spesa, sia la risultante di redditi verificabili. Sebbene la lista delle spese che il Fisco potrebbe potenzialmente passare al vaglio sia piuttosto lunga, si tiene particolarmente conto di quelle di non prima necessità. Alcuni esempi più frequenti riguardano:
a) l’acquisto e il possesso di auto di lusso o di imbarcazioni;
b) l’iscrizione a circoli o scuole esclusivi;
c) l’acquisto di opere d’arte di importante valore;
d) l’acquisto o il possesso di altri beni o servizi inerenti l’instaurarsi delle verifiche.
Ecco come l’Agenzia delle Entrate controlla le nostre spese: un esempio pratico per comprendere meglio
Immaginiamo il caso del sig. Rossi che percepisce uno stipendio medio, è spostato ed ha due figli. Egli decide di acquistare un’automobile di lusso che risulta, però, ben al di sopra delle sue portate. In tal caso, si potrebbe innescare un meccanismo di controllo che segue la via dell’accertamento sintetico. Tale forma di verifica, a disposizione dell’amministrazione finanziaria, si avvale dello strumento del Redditometro e dello Spesometro per il calcolo di alcuni indicatori. Il tal caso, i mezzi di calcolo verificano la compatibilità tra il reddito del dichiarante e le spese che egli ha sostenuto. Se, relativamente all’anno di imposta, si crea un discostamento superiore al 20%, allora possono scattare gli accertamenti. Ecco come l’Agenzia delle Entrate controlla le nostre spese quindi. In tal caso, il possesso del bene diventa illecito? Cosa fare in caso di accertamento sintetico?
Come giustificare le spese al Fisco in caso di accertamento
Quando si verificano tali situazioni, è sempre possibile che il contribuente si avvalga della prova contraria. Esistono diversi modi per realizzare la prova contraria e dimostrare che la spesa che il contribuente ha sostenuto è la risultante di redditi regolarmente dichiarati. Questo perché, l’acquisto del bene potrebbe essere riferibile a risparmi derivanti da redditi di un precedente periodo di imposta. I principali modi per giustificare lo scostamento della spesa che il contribuente ha effettuato li abbiamo riassunti in una guida presente qui.
Per mezzo della prova contraria, dunque, sarà possibile dimostrare che il contribuente può mantenere o gestire quel bene.