L’olio è uno degli alimenti di base della nostra dieta mediterranea. I medici ne sottolineano costantemente le lodi e le nonne lo servono in abbondanza nelle loro preparazioni.
Tuttavia, c’è un parere di gastronomi e chef che è sempre più diffuso e riguarda proprio come noi italiani usiamo l’olio. Infatti, ecco come e perché i grandi chef ci dicono di usare molto meno olio di quanto normalmente facciamo noi italiani, scopriamolo insieme.
Storia recente e uso
A inizio Novecento l’olio era ancora considerato un alimento caro che veniva usato con molta parsimonia. Altri vendevano le loro piccole produzioni per ricavare un magro incasso ma che permetteva di sostenere e sostentare la famiglia.
Tuttavia, da quando l’olio è diventato fortunatamente meno caro, gli italiani hanno cominciato ad usarne davvero molto, forse troppo.
Come ricorda un famoso gastronomo, l’olio ha una percentuale grassa del 100%, anche maggiore del burro che tocca l’80%.
L’olio, poi, sarebbe quell’ingrediente che se da una parte rende tutto più buono, dall’altra nasconde i sapori.
Ecco come e perché i grandi chef ci consigliano di usare meno olio per risparmiare e avere gusti migliori
Infatti, secondo questo gastronomo, mettere troppo olio toglierebbe la gran parte del ventaglio aromatico di cosa cuciniamo.
In altre parole, l’olio spegne i sentori e i profumi del cibo. Infatti, i cibi annegati nell’olio ci piacciono molto ma perché ci piace molto l’olio. Se volessimo sentire realmente il gusto dei cibi in sé, dovremmo metterne molto meno.
Alcuni esempi ci possono rendere più chiara l’idea e l’immagine. Sul pesce fresco dovremmo mettere molto meno olio o non metterlo del tutto. Infatti, il pesce fresco è molto delicato e l’olio turberebbe il suo equilibrio di sapori.
Allo stesso modo, anche sulla carne dovremmo usarne di meno. Sia cruda, come la zingara piemontese, sia cotta come la fiorentina.
L’olio, poi, è perfetto per la pasta, le bruschette e con i tuberi. Sempre, però, con moderazione.
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