Ecco come e perché chi coltiva le piante di pomodoro dovrebbe osservarle bene ogni giorno per capire se siano affette da una di queste 3 malattie

pomodori

Molte delle malattie che affliggono le piante di pomodoro sono riconoscibili ad occhio. Proprio per questo è importante guardarne attentamente le foglie, gli steli e i frutti. In questo modo sarà possibile non solo evitare che la pianta muoia, ma anche che contagi quelle che le stanno attorno.

In questa breve guida vedremo come riconoscere ad occhio i sintomi alcune delle malattie che colpiscono più frequentemente le piante di pomodoro e come trattarle.

Ecco come e perché chi coltiva le piante di pomodoro dovrebbe osservarle bene ogni giorno per capire se siano affette da una di queste 3 malattie

La ruggine

Se guardando steli, frutti e foglie si scorgono delle macchie scure concentriche, simili alla ruggine, allora le piante sono state colpite dall’omonimo fungo. In un primo tempo, le parti citate della pianta presentano macchie puntiformi giallognole. Con il passare del tempo si scuriscono fino ad assumere un colore marroncino. Una volta notato ciò, è bene intervenire tempestivamente asportando le parti malate.

Trattare quelle che rimangono con un anticrittogamico in cui è presente il principio attivo fosetil alluminio per un minimo di due volte a distanza di altrettante settimane. In alternativa al fungicida è possibile usare il solfato di rame, che però è un rimedio meno efficace.

Uno dei modi per prevenire la ruggine è ventilare opportunamente le piante di pomodoro e irrigarle con tubi per l’irrigazione a goccia. Da evitare il metodo di irrigazione a pioggia.

La botrite, anche nota come Muffa Grigia

Le foglie presentano macchie marroncine o grigiastre su entrambe le pagini. Allora è probabile che la pianta sia affetta da botrite. È un parassita vegetale che se non adeguatamente trattato causa il disseccamento delle foglie. Ma il danno più grave è quello arrecato ai pomodori, sulle quali genera una marcescenza molle rendendoli impossibile da vendere o mangiare.

Per evitare che la malattia insorga, si consiglia di favorire il frequente arieggiamento della coltura. Ma anche non esagerare nell’utilizzo del concime azotato e di evitare il drenaggio dei ristagni d’acqua.

Se si è certi che la pianta sia affetta da botrite, procedere con l’asportazione delle parti colpite e procedere ad un trattamento con prodotti specifici. Gli agricoltori biologici potranno servirsi di prodotti a base di Bacilus Subtilis Bacillus amyloliquefaciens.

Il Verticilium e la verticiliosi

Le foglie hanno un insolito colorito giallognolo e si presentano accartocciate a partire da quelle inferiori. La pianta potrebbe essere affetta da Verticilium. Le caratteristiche citate sono dovute al progressivo avvizzimento. Questo fungo ostacola l’assorbimento di acqua e sostanze nutritive, intaccando la produttività della pianta. È possibile che vi sia penetrato tramite gli apici radicali o sfruttando ferite di diverso genere. In particolare, quelle localizzate sul colletto.

L’agricoltore dovrà asportare le coltivazioni colpite e bruciarle per evitare che contagino le altre. Dovrà trattare con ossicloruro di rame il terreno da cui le si è asportate e le piante rimanenti. Il trattamento dovrà essere ripetuto dopo un paio di settimane o venti giorni.

Osservare bene le proprie piante è una delle regole d’oro del buon agricoltore

Intervenendo tempestivamente si eviterà che più piante vengono contagiate. L’attenzione, però, è anche da prestare alla prevenzione. Quando ci si reca al vivaio per un acquisto, chiedere di quelle opportunamente selezionate per resistere a determinate malattie. Ecco come e perché chi coltiva le piante di pomodoro dovrebbe guardarle bene ogni giorno per capire se siano affette da una di queste 3 malattie.