Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’emicrania rappresenta la seconda malattia più disabilitante per il genere umano. Si tratta di una malattia neurologica che colpisce principalmente il sesso femminile nelle fasi centrali della vita.
Essa ha una forte componente genetica cui si aggiungono fattori legati allo stile di vita. Ad oggi, per curarla esistono, rispetto al passato, diversi farmaci innovativi, che consentono di migliorarne la tollerabilità. Dunque, ecco come combattere l’emicrania, una delle malattie più invalidanti a livello mondiale.
Caratteristiche della malattia
Il dolore emicranico è, come detto, molto invalidante. Esso persiste generalmente, dalle 4 e alle 72 ore ed è solitamente pulsante e di forte intensità. Inoltre, viene aggravato dall’attività fisica, quindi occorre stare necessariamente a riposo.
Come se non bastasse, poi, al dolore si associano altri sintomi, quali nausea e vomito. Ancora: intolleranza a luce e rumori, dolore cervicale, vertigini, depressione, ecc.
E vi è di più. Infatti, la fase del dolore, è seguita da un’altra, caratterizzata da stanchezza, inappetenza, vertigini, che pregiudicano lo svolgimento delle normali attività. In altri termini, si tratta di una malattia molto invalidante sotto tutti i punti di vista.
Ecco come combattere l’emicrania, una delle malattie più invalidanti a livello mondiale
Negli ultimi anni sono intervenuti nuovi farmaci che hanno fortemente migliorato la situazione dei pazienti emicranici. Si tratta di anticorpi monoclonali anti-CGRP, che bloccano la proteina che causa gli attacchi di emicrania.
Attualmente, esistono tre tipi di anticorpi, che sono “erenumab”, “galcanezumab” e “fremanezumab“. Essi vengono somministrati per via sottocutanea ogni mese o trimestralmente. Si tratta di farmaci molto efficaci e che, per di più, non devono essere assunti quotidianamente.
Unitamente ad essi si può assumere anche la tossina botulinica, che contribuisce a migliorare il trattamento dell’emicrania cronica. Anch’essa vede una somministrazione periodica trimestrale, secondo un protocollo di iniezioni standardizzato.
In ogni caso, unitamente alla cura, si deve puntare anche sul cambiamento dello stile di vita. Ad esempio, rimuovere quei fattori che scatenano o aggravano la patologia. Essi possono essere di carattere psicologico, ambientale, lavorativo e alimentare.
Approfondimento