Ecco chi sarà maggiormente colpito dalla rivoluzione dei sostegni alla famiglia e dell’Assegno Unico per figli a carico

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Dal 1° gennaio 2022 si potrà presentare la domanda per “l’Assegno Unico ed Universale per i figli a carico”. Il sostegno a favore delle famiglie sostituirà il precedente regime di sostegni e detrazioni per figli a carico. Al fine di razionalizzare e semplificare i sussidi a favore della genitorialità, spariranno le detrazioni per figli a carico minori di 21 anni e tutti gli assegni familiari. Inoltre il nuovo Assegno Unico ed Universale (AUU) ingloberà anche i sostegni alla nascita come il Bonus Bebè e il Bonus mamma domani. Si calcola che il 90 % delle famiglie italiane dovrebbe guadagnare dal nuovo AUU o registrare una situazione invariata. Vediamo però chi potrebbe rimetterci secondo le stime dell’Authority dei Conti Pubblici.

Ecco chi sarà maggiormente colpito dalla rivoluzione dei sostegni alla famiglia e dell’Assegno Unico per figli a carico

I dati dell’Ufficio parlamentare di bilancio delineano il panorama che si verrà a creare da marzo 2022, primo mese di accredito dell’AUU.

Saranno 7,3 milioni le famiglie interessate dall’AUU per un guadagno medio annuo di mille euro a famiglia. Vale la pena ribadire che per ricevere l’Assegno occorre fare domanda a partire dal primo gennaio 2022. Infatti, riceveranno un assegno importante dall’INPS le famiglie con questo ISEE che inviano domanda da gennaio 2022.

Vediamo invece quali famiglie potrebbero vedere peggiorata la propria situazione.

Il patrimonio immobiliare conta

A differenza del vecchio regime di sostegni alla famiglia, con il nuovo AUU rileva il patrimonio immobiliare e l’ammontare dei conti bancari. A parità di ISEE, le famiglie che possiedono immobili di proprietà potrebbero vedere una riduzione dell’importo che gli sarà erogato.

La clausola di salvaguardia

La perdita per il 10% delle famiglie interessate dall’AUU si quantifica in circa 300 euro annue.

Per “attutire” il colpo è prevista una misura cuscinetto ma solo per le famiglie con ISEE fino a 25.000 euro: la clausola di salvaguardia. Questa misura è appunto un provvedimento per accompagnare la transizione fra vecchio e nuovo regime per le famiglie che ne risulteranno svantaggiate. Si tratta perciò di una disposizione a tempo determinato che si esaurirà nel 2025. Per il 2022 la clausola provvisoria prevede una maggiorazione transitoria per le famiglie svantaggiate pari al 100% della perdita. Le famiglie che resteranno fuori dalla clausola di salvaguardia saranno 413.000. Queste sono le famiglie con ISEE maggiore a 25.000 euro e con un AUU inferiore al cumulo dei precedenti sostegni per i figli.

Dal 2023 invece il numero degli “scontenti” potrebbe aumentare perché la clausola di salvaguardia coprirà solo i due terzi delle perdite. L’ultimo anno interessato dalla misura cuscinetto sarà il 2024 quando la clausola di salvaguardia compenserà un terzo delle perdite.

Sempre l’Authority dei conti pubblici stima che, nel 2025, 746mila famiglie potrebbero ricevere un importo inferiore al regime 2021.

Le preoccupazioni dell’Authority riguardano soprattutto il valore catastale degli immobili che potrebbe essere molto diverso non solo da Nord a Sud ma anche all’interno di un medesimo comune.

Ecco chi sarà maggiormente colpito dalla rivoluzione dei sostegni alla famiglia e dell’Assegno Unico per figli a carico.