L’anno del cinema inizia con proposte molto allettanti ai botteghini. Il periodo non è normalmente dei più propizi. Infatti, il grande pubblico ha di solito utilizzato le festività natalizie per tornare nelle sale. E con il freddo sale la tentazione di rimanere chiusi in qualche ambiente caldo per godere del tepore domestico guardando alcune smart TV.
Eppure, il cinema italiano propone vari titoli molto interessanti. Uno di questi è il film dei fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo. Il suo nome è America Latina ed è uscito finalmente il 13 gennaio negli schermi dopo la presentazione alla Mostra del Cinema Internazionale di Venezia. Il film potrebbe essere scioccante per alcuni. Non si tratta affatto di una commedia divertente. Ma di un thriller psicologico con alcune scene horror. Ecco 3 ragioni per cui questo splendido film italiano appena uscito al cinema ci terrà incollati con il fiato sospeso e per le quali non dovremmo assolutamente perderlo.
L’interpretazione di Elio Germano
La storia si concentra attorno ad un personaggio: si tratta di Massimo, dentista decisamente benestante dell’Agro Pontino. Conduce un’esistenza che molti definirebbero desiderabile. È circondato dall’affetto della famiglia. Vive in una villa con piscina che rappresenta una sorta di isola dal Mondo esterno. Ha una vita professionale che sembra portargli grandi soddisfazioni. Eppure il rumore di un lamento proveniente da un deposito sotterraneo lo desta. Scopre che una bimba è incatenata nella sua proprietà. Questo è il punto di partenza dell’interpretazione. Così come anche di un viaggio nel disagio psicologico. Tra piccole sindromi ossessivo-compulsive che progressivamente aumentano fino a sfociare nella degenerazione psicologica.
America Latina apre molte domande. Fortunatamente fornisce anche molte delle risposte che lo spettatore si aspetta al termine del film. Ma nel frattempo si sviluppa tramite un metodo di racconto che lascia allo spettatore alcuni interrogativi costanti. “Chi sono e cosa cercano davvero i personaggi?”; “Quali sono le loro aspettative reali?”. Tra incomunicabilità e stranezze, l’umanità emerge nella forte metafora del pozzo. Solo una parte di noi emerge. Il resto potrebbe giacere nascosta e cercare una via di fuga. E non sempre questa via d’uscita risulta felice.
Ecco 3 ragioni per cui questo splendido film italiano appena uscito al cinema ci terrà incollati con il fiato sospeso
Oltre all’intreccio psicologico e all’interpretazione, c’è un terzo motivo per cui dare una chance a questo film. Si tratta infatti di un prodotto innovativo e coraggioso per il cinema italiano. Non perché vi sia mancanza totale di sperimentazione. Ma perché la visione dei nuovi giovani talentuosi come i fratelli D’Innocenzo, svela una patina d’inquietudine sotto al velo della vita benestante. Ci costringono a mettere in discussione cosa vediamo e come lo percepiamo. Non è affatto un caso unico quello del ritrovamento di persone legate in cantina. In alcuni clamorosi casi di cronaca questo sarebbe andato avanti per anni.
Eppure le storie non devono sempre finire bene. Il cinema ci spinge a vedere altre prospettive. Ed un thriller psicologico con tinte horror ci ricorda che viviamo in un Mondo di contraddizioni. E di apparenti felicità che nascondono grandi frane interiori. Il cervello umano rimane uno degli oggetti più affascinanti dell’intero universo.
Se fossimo alla ricerca di titoli interessanti al cinema, ecco la storia di una campionessa italiana sul grande schermo.