Con la fine dell’estate e l’arrivo dell’inverno, molti si convincono che ci si sia finalmente sbarazzati degli insetti infestanti. Purtroppo per noi questo non è vero, perché i parassiti sono solo in attesa della fine del periodo freddo pronti a ripartire ai primi accenni di caldo.
Oltre a questo, con il passare del tempo, si sono anche evoluti imparando a sfruttare a loro vantaggio gli errori più comuni commessi dall’uomo. Ma vediamo allora assieme perché è questo il momento giusto per liberarci dei parassiti che minacciano i nostri orti.
Perché evitare il più possibile i trattamenti antiparassitari
In ogni caso dovremo sempre evitare il più possibile i trattamenti antiparassitari poiché troppo aggressivi. Infatti, con questi si rischia di decimare insieme ai parassiti nocivi anche gli insetti utili per il nostro orto: un esempio fra di questi potrebbe essere la preziosissima coccinella, vorace divoratrice di afidi che sverna nelle fenditure della corteccia degli alberi.
Il consiglio sarà allora sempre quello di effettuare i trattamenti invernali solo nel momento del bisogno. Ecco allora che per quanto riguarda afidi, maggiolini e parassiti vari l’utilizzo di antiparassitari dovrà essere valutato ed effettuato solo in presenza di infestazioni gravi. Potremo però preferire a queste misure estreme altre tecniche ben più semplici e rispettose di un ecosistema benefico per le nostre piante.
È questo il momento giusto per liberarci dei parassiti che minacciano i nostri orti
Certo, nonostante si sconsigli l’utilizzo immediato dei trattamenti antiparassitari, il periodo invernale sarà comunque un periodo di controllo. Gran parte dei parassiti cercano di svernare passando inosservati, per poi svilupparsi alla fine dell’inverno e provocare le prime infezioni già a inizio primavera. Il metodo con cui riescono a propagarsi da un anno all’altro è legato alla loro presenza in residui vegetali infetti abbandonati nell’orto. Se allora in questi potremo trovare i primi “focolai” dell’infezione, saranno poi le piogge, il vento e anche le annaffiature a favorirne la diffusione.
Alcuni esempi di questi insetti potrebbero essere: la larva di carpocapsa, detta anche “verme della mela”, che crea un bozzolo nelle cortecce dei rami; la mosca delle ciliegie, che sverna rintanata nel suolo a pochi centimetri di profondità; e anche tutti gli afidi che si possono generalmente trovare proprio sui rami.
Il trucco, allora, sarà proprio quello di eliminare prontamente i frutti a terra e i rami malati appena ce ne rendiamo conto. In questo modo potremo sicuramente contribuire ad evitare, o quantomeno ridurre al minimo, la proliferazione di questi parassiti. Due metodi semplici che vanno però accompagnati a continui controlli, minimizzando così l’uso di trattamenti e antiparassitari.
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