È legittima la cartella notificata al socio prima dell’escussione dei beni della Società in nome collettivo. Studiamo il caso.
La Cassazione, con l’Ordinanza n. 10166 del 16/04/2021, ha chiarito rilevanti profili in tema di responsabilità dei soci di Snc in caso di accertamento fiscale. Nella specie, la vicenda traeva origine dalla notifica di due cartelle per recupero IVA ai soci di una società in nome collettivo. Uno dei soci impugnava le cartelle, evidenziando che la sua responsabilità, oltre che illimitata e solidale, era comunque sussidiaria, con dunque beneficio della preventiva escussione. Ogni azione nei suoi confronti, pertanto, poteva essere iniziata solo dopo che il creditore avesse preventivamente escusso il patrimonio sociale. Cosa non avvenuta nel caso in esame. L’Agenzia delle Entrate, soccombente sia in primo che in secondo grado, ricorreva infine in Cassazione. Evidenziava l’Amministrazione che la sussidiarietà opera solo in sede esecutiva. Essendo il creditore legittimato a munirsi di un titolo verso il socio, da far valere in caso di infruttuosità dell’azione in danno della società.
La decisione
La Suprema Corte rileva che la decisione della Commissione Tributaria Regionale si rifaceva ad un orientamento minoritario della stessa Cassazione, che, tuttavia, non era condivisibile. In base a tale orientamento, l’escussione del patrimonio sociale doveva comunque precedere la notifica della cartella al socio, la quale, altrimenti, sarebbe stata nulla. Ma le Sezioni Unite della Cassazione (con la recente pronuncia n. 28709 del 16 dicembre 2020) hanno superato tale impostazione. E quindi la decisione impugnata era errata.
Conclusioni
Conclude pertanto la Corte di Cassazione che non si configura alcuna impossibilità di notificare al coobbligato sussidiario la cartella prima dell’escussione dei beni dell’obbligato principale. E dunque è legittima la cartella notificata al socio prima dell’escussione dei beni della Società in nome collettivo. La violazione del beneficium excussionis non configura infatti un vizio della cartella e la relativa deduzione può essere sollevata solo in sede di opposizione all’esecuzione. Il Giudice di merito deve pertanto esclusivamente verificare l’avvenuta dimostrazione che la società abbia la capacità patrimoniale di soddisfare i propri debiti. La responsabilità sussidiaria può infatti valere soltanto quando il creditore non riesca a soddisfarsi in tutto o in parte sui beni dell’obbligato principale. E, nel caso della società collettiva, è del resto sempre il creditore a dover provare l’insufficienza, anche solo parziale, del patrimonio sociale.