E’ iniziata l‘OPS di Intesa nei confronti di Ubi Banca: tutte le cose da sapere. Ieri è iniziata l’Offerta Pubblica di Scambio che Intesa ha lanciato nei confronti di Ubi Banca. Si concluderà il 28 luglio. 17 azioni Intesa verranno offerte come scambio di 10 azioni di Ubi Banca. Quando fu lanciato il progetto, alla metà di febbraio, l’offerta premiava chi volesse aderire con un 28% di valore aggiunto. Ma stando ai prezzi di questi giorni, il valore è diventato addirittura negativo. Quindi non è più un affare, o ci sono ancora margini? E’ iniziata l‘OPS di Intesa nei confronti di Ubi Banca: tutte le cose da sapere.
E’ iniziata l‘OPS di Intesa nei confronti di Ubi Banca
Prima di tutto, è un’offerta ostile. Intesa è la prima banca che cerca di comprarne un’altra che non vuole farsi comprare. Anzi, tutt’altro. La banca bergamasco-bresciana, presieduta nel CdA da Letizia Moratti, ha subito rifiutato l’offerta dei torinesi. Il corrispettivo unitario non è mai stato ritenuto congruo, come offerta. Ovviamente Intesa la pensa diversamente. E’ una vera e propria guerra, quindi. E, se lo chiedete a noi, il sistema finanziario e mass mediatico fa il tifo per Intesa. Purtroppo non sappiamo il perché, ma il feeling è chiaro e percepibile.
In secondo luogo, pare centrale il nodo del prezzo, appena accennato. Una dice che offre un premio sostanzioso. L’altra che l’offerta non realizza pienamente il valore della banca che verrebbe acquistata. Dove sta la verità? Ovviamente gli advisor delle due banche dicono due cose opposte. E anche qui il feeling che percepiamo è che la comunità finanziaria italiana ritenga l’offerta di Intesa congrua.
In terzo luogo, è la partita della vita di Carlo messina. L’affare per cui può essere ricordato come banchiere di lungo corso e di successo. Ed a cui, quindi, tiene particolarmente. E visto il fallimento della fusione con la ben più importante Generali nel 2017, stavolta deve vincere. Anche se ha dovuto prendere come advisor Mediobanca, che sbarrò la strada proprio a Intesa 3 anni fa su generali. Sarà anche per questo che la comunità finanziaria fa il tifo per Intesa? A saperlo…
Tutte le cose da sapere
La BCE, che vigila sul sistema bancario anche italiano, vuole che sempre di più siano unite le forze tra i vari gruppi. Ovviamente attraverso fusione e acquisizioni. La mossa di Intesa, appena la BCE ha lasciato trapelare questo fatto, è stata rapida e spietata. Ubi Banca, che stava parlando con BPER per fondersi, si è trovata spiazzata. Ed un conto è per Intesa mangiarsi Ubi Banca. Un conto è la stessa fusa con BPER, Banco BPM o MPS. Operazione che a Torino avrebbero dovuto pagare ben di più, o addirittura rinunciare a fare.
La questione della fusione è molto spinosa. Intesa vorrebbe integrare Ubi nel gruppo. Ma per farlo deve avere ⅔ dell’azionariato che aderisca all’OPS. Cioè il 66,67%. Se non raggiungerà neanche il 50%, l’offerta decadrà automaticamente. Se arriverà tra le due cifre, Intesa penserà a cosa fare. Se fare qualcosa, addirittura.
Infine, c’è l’incognita Antitrust. La quale ha avviato l’11 maggio di quest’anno un’istruttoria proprio su questa operazione. Voci di corridoio dicono che Intesa è pronta a fare qualunque cosa le chiedano dall’Antitrust, pur di avere la loro approvazione. Entro il 25 luglio l’Authority dirà la sua. E saremo a soli 3 giorni dalla fine dell’OPS. La spy story della finanza all’italiana continua…