Non è raro imbattersi in persone che decidono di prodursi autonomamente il proprio sostentamento. Si tratta, più frequentemente, del classico orto ma non mancano coloro che vogliono occuparsi anche di alcuni animali da cortile. Avere un pollaio, infatti, può essere un modo per ritrovare le tradizioni del passato portando in tavola ogni giorno uova fresche.
È incredibile come questo fenomeno molto diffuso ci riavvicini alle tradizioni. Ma, a patto di avere sufficiente spazio a disposizione, quali sono i passaggi obbligati da seguire per costruire un pollaio?
Specialmente per quanto riguarda le questioni legali e burocratiche è necessario raccogliere informazioni per evitare di incorrere in sanzioni.
La necessità di mettere dei limiti alla costruzione di pollai domestici è legata all’importanza della tutela della salute di animali e persone. È incredibile come questo fenomeno molto diffuso ci riavvicini alle tradizioni.
Legislazione
Oltre alla legislazione nazionale, in Italia sarà importante informarsi anche sulle normative comunali. Questo perché le leggi che regolano la costruzione di strutture adeguate sono da leggere insieme alla normativa comunale.
La legge su cui ci si basa trattando di pollai è il Decreto Legislativo 158/2006. Tuttavia, la legge non distingue tra pollaio a uso domestico e pollaio con scopi di produzione e vendita.
L’art. 14 impone di registrare il pollaio presso il servizio veterinario dell’ASL competente. Sia in presenza di una sola gallina che in presenza di più galline.
Tuttavia, bisogna essere consapevoli che in un pollaio domestico potranno essere allevate fino a 250 galline. Nel caso di numeri superiori sarà necessario utilizzare ulteriori normative.
L’ASL fornisce un modulo da compilare sul quale sarà necessario specificare la specie e il numero dei capi che verranno allevati. Alla richiesta segue l’assegnazione di un codice di allevamento da parte dell’ASL che fungerà da codice identificativo del pollaio domestico.
In caso di mancata registrazione il pollaio potrà essere sottoposto a sequestro. Oltre al rischio di incorrere in sanzioni fino a 30.000 euro.
Inoltre, sarà necessario verificare il regolamento di igiene del Comune del luogo in cui si risiede.
A volte, questo regolamento vieta di detenere animali da cortile in città.
Senza permesso
In alcuni casi è permesso al privato avere nel suo cortile un massimo di dieci galline senza alcun permesso.
Tuttavia, sarebbe sempre preferibile consultare il regolamento del proprio Comune per evitare di incorrere in sanzioni.
È incredibile come questo fenomeno molto diffuso ci riavvicini alle tradizioni
Alcuni regolamenti impongono di tenere una certa distanza tra le abitazioni e i pollai. Altri, invece, vieteranno di detenere animali da cortile in città.
Per costruire il pollaio, poi, esisteranno diverse soluzioni. Una prima soluzione è quella di realizzare un pollaio con base in cemento e struttura chiusa in muratura e legno.
Sarà necessario confrontarsi con il regolamento edilizio comunale per capire quale documentazione sarà necessaria per per l’opera che si andrà a realizzare. Potrebbe essere sufficiente una dichiarazione di inizio lavori oppure potrebbe richiedere un vero e proprio permesso di costruire.
In ogni caso sarà necessario rispettare la distanza di dieci metri tra pollaio e abitazioni.
Ovviamente, se si deciderà di utilizzare come pollaio una vecchia autovettura o un vecchio carro apparirà tutto semplificato.
Per tutelare il benessere animale, poi, sarà necessario tenere un metro quadrato ogni quattro capi.
Questo fenomeno che si sta diffondendo in tutta Italia è davvero in grado di riavvicinarci alle tradizioni, ma attenzione alle regole.