È incredibile come questo atteggiamento diffuso tra i genitori sia in realtà controproducente

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Ogni genitore si trova a considerare l’opportunità di aiutare i figli nei compiti. La domanda è sempre se è costruttivo oppure no. Non c’è genitore che non aiuti nei compiti. Soprattutto quando devono affrontare una prova. Sia le madri che i padri raccontano di essere stati sotto stress insieme ai figli nei giorni prima delle prove. A questo punto la domanda ritorna, è una scelta giusta? Forse no e infatti è incredibile come questo atteggiamento diffuso tra i genitori sia in realtà controproducente.

Non è necessario sostituirsi a loro

Una prestigiosa Università della Finlandia orientale e di Jyvaskyla sembra dica proprio di no. Aiutare troppo i figli non aiuta il loro sviluppo emotivo. Impedisce che cresca la fiducia in loro stessi. Renderli autonomi significa permettere che facciano degli errori per essere più tenaci domani.

Dare fiducia ai bambini

Nell’ambito della ricerca sono stati fatti due gruppi, divisi in questo modo, quelli che studiano con i genitori e quelli che studiano da soli. È stato visto che i bambini che studiano da soli sviluppano una particolare tenacia nel raggiungere il risultato. Tra l’altro il messaggio che il genitore invia al bambino quando interviene ad ogni piccola difficoltà è che non si fida di lui.

Il genitore super presente

Al contrario un genitore troppo presente che vuole aiutarlo anche quando il bambino non lo richiede può inviare un messaggio opposto. Arriva un messaggio al bambino di sfiducia nelle sue possibilità e diventa dipendente dagli altri. Il genitore troppo presente si mette davanti al bambino non accanto a lui. L’ansia del genitore non permette al bambino di sperimentare sé stesso e di farne crescere la fiducia che gli serve per crescere. Questo atteggiamento da parte dei genitori, tra l’altro, sviluppa poi quel bisogno di delegare qualsiasi responsabilità che è necessario assumersi da adulti. Ecco perché è necessario capire che è incredibile come questo atteggiamento diffuso tra i genitori sia in realtà controproducente.

Lo studio seduti

Si sa che i bambini seduti a lungo proprio non ci vogliono stare. Il loro desiderio quando studiano è di fare presto per andare a giocare. Si dia al bambino una disciplina del tempo, che può stabilirsi in sessioni da trenta minuti intervallandole a ore di gioco.

Si resti nei paraggi

Come fare se il bambino ci chiede aiuto? È naturale che nel momento nel quale ci chiede aiuto il nostro compito è di sederci vicino a lui, spiegando l’argomento. Ma evitando di svolgere il compito al suo posto. Il consiglio è quello di essere nei paraggi nei momenti in cui studia. Non relegare il bambino nella sua stanza. Sentirci muovere in casa mentre si stira o si cucina lo rassicura che comunque non è solo con il suo impegno. Un genitore deve stare accanto al figlio senza prendere il suo posto e questo circolare in casa assume proprio questa funzione.

Ecco, perciò, spiegato perché è incredibile come questo atteggiamento diffuso tra i genitori sia in realtà controproducente.