È importante sapere che ogni giorno ingeriamo degli alimenti impressionanti di cui non conosciamo gli ingredienti

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Arriva il momento di fare la spesa e tra volantini e offerte varie, l’obiettivo finale è riuscire a comprare più cose di marca ad un buon prezzo. Avere dei buoni prodotti in dispensa fa stare tranquilli ed al sicuro, perché la qualità è sinonimo di pregio. Ma quanti leggono davvero le etichette sulle confezioni?

Perché dentro determinati cibi si possono trovare delle sostanze alquanto strane. Per questo è importante sapere che ogni giorno ingeriamo degli alimenti impressionanti di cui non conosciamo gli ingredienti.

Tutto può essere scoperto prima dell’acquisto, leggendo attentamente l’elenco dei coloranti ed additivi contenuti. Queste sostanze sono analizzate dalle autorità dell’EFSA che regolano le dosi consentite e aggiornano i parametri, in base agli studi scientifici, assicurandosi che non siano nocive. Esiste infatti un preciso regolamento che deve soddisfare dei requisiti fondamentali.

Biossido di silicio

È utilizzato negli alimenti come antiagglomerante, si trova nei prodotti in polvere (come gli aromi), ma anche in vino, zuppe e birra, identificato con il codice E551. Si tratta del minerale principale nella composizione della sabbia, si trova nel corpo umano ed anche nei vegetali, come nei peperoni e nel riso integrale. È un additivo largamente impiegato nei cosmetici e farmaci. Al momento non ci sono studi concreti che lo dichiarano rischioso.

Lanolina e carminio

La lanolina, deriva dalle secrezioni grasse delle ghiandole sebacee della pecora, si trova nella lana e viene estratta dopo la tosatura. È contenuta negli alimenti per ammorbidire e lucidare, come nella gomma da masticare. Non ha nessun rischio per l’uomo, infatti vengono anche realizzate molte creme e shampoo, ma chi sceglie di essere vegano, dovrebbe evitarlo.

Il carminio (E120) è un colorante che si ottiene dall’addome della cocciniglia, il famoso parassita delle piante. Dona un bellissimo colore rosso a succhi di frutta, gelati e yogurt. Se l’idea non esalta, controllare sempre la presenza per evitarlo, anche se è un pigmento innocuo.

Acido fosforico

È un composto chimico antiossidante, regolatore di acidità. Contenuto nelle bevande analcoliche, nei formaggi, prodotti di pasticceria, a base di carne e in più di 100 alimenti differenti. Ma è utilizzato anche come fertilizzante ed è contenuto nel petrolio. Secondo gli ultimi test, sembra sia sconsigliato a chi soffre di insufficienza renale.

Impariamo quindi a leggere le etichette perché è importante sapere che ogni giorno ingeriamo degli alimenti impressionanti di cui non conosciamo gli ingredienti.

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