È campano uno dei dieci prof migliori al mondo. È stato infatti annunciato il nome del quinto finalista del prestigioso “Global Teacher Prize 2020”: si tratta di Carlo Mazzone, di Ceppaloni, in provincia di Benevento. Scopriamo perché il professore è una vera e propria eccellenza italiana.
Carlo Mazzone, da consulente informatico a docente
Carlo Mazzone è nato 55 anni fa a Ceppaloni. Ora lavora all’Istituto Tecnico Industriale “G. B. B. Lucarelli” di Benevento. Quella di docente, però, non è stata la sua prima professione. Si può dire che Carlo abbia l’insegnamento nel sangue: suo papà era preside, sua mamma e sua sorella entrambe insegnanti. Eppure, lui sceglie una strada diversa. Dopo essersi laureato in informatica, lavora per anni come consulente IT per svariate aziende nazionali. Nel frattempo, tuttavia, cresce in lui l’amore per l’insegnamento. Galeotti furono i corsi di formazione tecnica che teneva nel settore privato!
Nel 2004, la svolta: Carlo Mazzone inizia a lavorare come docente nelle scuole pubbliche. Portandosi dietro, però, il suo costante interesse per gli ultimi sviluppi del settore informatico. Tutto ciò gli permette di sviluppare materiali didattici e piattaforme di e-learning innovative, a beneficio dei suoi studenti.
L’impegno contro la dispersione scolastica
Gli sforzi di Carlo Mazzone hanno dato i loro frutti. Non solo i suoi talentuosi ragazzi hanno ottenuto ottimi risultati in svariate competizioni, anche internazionali. Ma il docente stesso è fra i dieci finalisti del prestigioso premio creato dalla Varkey Foundation per mettere in luce il ruolo degli insegnanti. Dunque, è campano uno dei dieci prof migliori al mondo, selezionati fra più di 12.000 candidati da 140 paesi.
Se dovesse vincere la fase finale, il professore avrà a disposizione un milione di dollari da usare per la scuola. Intende sfruttarne una parte per potenziare un’azienda fondata dai suoi studenti. Il progetto supporterebbe la digitalizzazione delle aziende agricole italiane. Il resto dei fondi verrebbero messi a disposizione degli studenti il cui percorso accademico è ostacolato da problemi economici e sociali. Come dichiarato da Mazzone stesso, lo scopo è quello di combattere l’abbandono scolastico. Un fenomeno che piaga tutta l’Italia, ma che ha dimensioni drammatiche nel Mezzogiorno. Dita incrociate, allora, per la finale del 3 dicembre.
Approfondimento