Un focus per capire dove la risonanza magnetica in Italia diventa a misura di bambino.
Non fa piacere a nessuno pensare di dover restare fermi immobili dentro ad uno spazio ristretto, con in testa una cuffia. Ma questo è quanto bisogna tollerare quando ci viene prescritto l’esame della risonanza magnetica. Se poi si tratta pure di stare fermi e al chiuso di una sorta di bara, c’è da stare sicuri che per qualcuno la paura fa novanta. E se ad essere sottoposti a questa prova di forza e resistenza dovessero essere i bambini? Cosa ci si potrà inventare per tenerli buoni tre quarti d’ora? A dare risposta al nostro quesito, sono sopraggiunte alcune idee fuor di dubbio, geniali. Vediamo quindi dove la risonanza magnetica in Italia diventa a misura di bambino.
Il fondale marino al Giovanni Paolo II di Lecce
La new entry in ordine assoluto è quella messa in atto all’interno del Polo Oncologico Giovanni Paolo II di Lecce. E’ infatti giusto fresca di qualche ora l’inaugurazione della nuova sala per la risonanza magnetica. A dare uno schiaffo alla malattia dei piccoli pazienti di Lecce, ci penseranno i personaggi del mare che hanno letteralmente invaso gli ambienti. Tutto infatti è ora tappezzato di pesci, coralli e alghe, cioè non solo le pareti, ma lo stesso macchinario medico. Chissà che con questa illusione ottica, i piccoli degenti riescano a volare via con la fantasia. Se la scommessa riesce, i piccoli riusciranno ad estraniarsi il tempo necessario per portare a termine l’esame che mette a dura prova anche i grandi.
Il mare dei bambini al Giovanni XXIII di Bari
Ancora un tuffo dove il mare è più blu è ciò che attende i piccoli dell’ospedale pediatrico di Bari. Qui il volo pindarico, che si cerca di far fare, proietta nel mare e nello spazio. Tra navi, cieli stellati e navicelle spaziali che camuffano lo stesso macchinario della risonanza magnetica. Se non fosse per qualche dettaglio che rimanda all’idea dell’ospedale, tutto sembra fatto apposta per ingannare la mente. E chissà che quantomeno con i più piccini, l’escamotage non sia di reale effetto. Si sa che per la buona riuscita di questi esami, la migliore condizione è la tranquillità. Per cui se l’ambiente, creato ad arte, riuscirà nell’intento, i bambini saranno più sereni per affrontare quanto si prospetterà loro.
Il bosco incantato al Regina Margherita
Al Regina Margherita di Torino hanno invece pensato di creare una scenografia degna di un vero e proprio bosco incantato. Tutto insomma pur di alleviare, almeno un po’, l’ansia e la paura dei più piccoli, dinnanzi ad un esame la cui parola d’ordine è immobilità. Ma se bisogna pure stare fermi dentro ad un tubo stretto, la cosa potrebbe rivelarsi ben più ardua del previsto. E così, anche qui, si è giocata la carta dell’anti-stress. Perchè un conto è pensare di entrare in una stanza di ospedale e un conto è varcare la soglia che ti immetterà a contatto con un paesaggio da fiaba. Qui infatti, tanto le pareti che il macchinario sono stati trasformati in un paesaggio pieno di verde, montagne, animali e stelle.
L’Astro-Tac per i più piccoli del Bambino Gesù di Palidoro
Un viaggio nello spazio è invece la trovata dell’Ospedale Bambino Gesu’ di Palidoro. Qui infatti non si fa più la semplice e banale Tac, ma una vera e propria Astro-Tac. Il macchinario attorno al quale armeggiano i medici, sembrerà allo sguardo dei più piccoli un vero e proprio gioco. Per cui i baby pazienti diventano astronauti in missione speciale, all’interno della navicella super tecnologica.
Scenografie, tutte queste, ricreate così bene tanto sulle pareti laterali, sulle porte di passaggio che sul soffitto che, almeno per qualche secondo, sembrerà di stare altrove. Ben vengano dunque pianeti, fondali marini, stelle, navicelle, pesci e coralli per allontanare il grigiore di tanti altri momenti tristi. Ecco dunque dove la risonanza magnetica in Italia diventa a misura di bambino