Il decreto Rilancio da €55 miliardi di euro appena varato dal Governo ha in seno una molteplicità di misure. Le quali a primo impatto potrebbero lasciare disorientati su come muoversi e districarsi per ottenerli. Cosa fare per usufruire dell’incentivo bici o la Cassa integrazione, oppure dove recarsi per i contributi a fondo perduto o il voucher vacanze? Diciamo subito che le misure contemplate dal decreto Rilancio si possono richiedere in più modi. Illustriamo qui dove andare per chiedere gli aiuti e gli incentivi del Governo, una pratica guida.
Cosa chiedere in banca
Gli istituti di credito sono in genere il primo interlocutore per il mondo delle imprese. Ad esempio si rivolgeranno ad essi tutte quelle imprese che intendono chiedere prestiti garantiti dallo Stato a tasso molto agevolato. Sarà il caso di autonomi e/o piccole ditte per avere il c.d. prestito fino a 25mila euro. Ma altrettanto faranno le medie e grandi organizzazioni per i prestiti di entità molto più consistenti.
Sempre in banca ci si rivolgeranno micro, piccole e medie imprese, per chiedere i contributi a fondo perduto.
Infine, per quanto riguarda la Cassa integrazione anche questa può essere anticipata dalla banca. Spesso però avviene (dipende da banca a banca) che tale erogazione è subordinata alla presentazione del “Modello SR41”. Il risultato è che i tempi di erogazione effettiva della prestazione sono di circa 50 giorni.
Cosa chiedere all’Inps
L’Inps detiene invece il “pacchetto aiuti famiglie”. Attraverso il suo sito gestisce infatti le misure tipo i voucher per badanti e babysitter, oppure per i centri estivi e gli asili. Ma gestisce sempre in prima persona sia i buoni spesa che i congedi speciali per i genitori che lavorano e che hanno figli under 14 anni a casa. È lei, infine, a occuparsi dell’erogazione del Redito di Emergenza, per cui è referente per tutta la procedura e l’iter da seguire.
Sempre l’istituto Nazionale della Previdenza Sociale si occupa del pacchetto lavoratori. Ossia bisogna interfacciare col suo sito per quel che riguarda sia la Cig ordinaria che in deroga, oppure per l’assegno ordinario o le richieste di pagamento SR41. Sempre all’Inps si devono rivolgere tutti gli autonomi per i bonus da €600 o altri importi.
Dove andare per chiedere gli aiuti e gli incentivi del Governo?
Infine va detto che vi sono molte altre misure per usufruire delle quali in realtà non bisogna andare da nessuna parte. Vediamo quali sono.
Per il bonus bici, il decreto prevede che il cittadino paghi direttamente lui l’acquisto del bene. Successivamente accederà ad un’applicazione speciale che il ministero dell’Ambiente sta nel frattempo predisponendo. Sarà attiva infatti entro 60 giorni dalla pubblicazione in G.U. della misura e l’interessato vi accederà tramite Spid.
Poi c’è la mega-famiglia dei crediti d’imposta. Tra questi rientra il c.d. “bonus vacanze” che in realtà non sono soldi in contanti o altro del genere. Consiste invece in una somma non pagata dal cittadino ma sfruttata come credito d’imposta da parte dell’albergatore. O si pensi ancora al c.d. ecobonus), anch’esso un credito d’imposta che vanta un’aliquota di detrazione decisamente elevata. Anche in questo caso il committente (casa autonoma o condominio) non riceve soldi, ma un credito d’imposta che gira all’esecutore dei lavori.