Intervista a Gian Piero Turletti
ANALIZZIAMO LA DECISIONE DELLA FED, HA RISERVATO SORPRESE?
Iniziamo a dire che le decisioni sono sostanzialmente state due,una relativa ai tassi e all’altra al cosiddetto tapering, cioè la riduzione delle quantità di titoli acquistati.
Tutto in linea, comunque, con le aspettative espresse prima della riunione.
Tassi fermi, e proseguimento di una fase di riduzione degli acquisti.
ED I MERCATI?
Per comprendere, al di là delle reazioni momentanee, se sui mercati abbiano effettivamente avuto un impatto determinante le decisioni della banca centrale USA, direi che il miglior metodo è quello di guardare ai cosiddetti fondamentali.
Con questa espressione non intendo riferirmi a dati di bilancio o altro analogo tipo di dato, ma a quegli elementi che in diversi modelli econometrici costituiscono componenti fondamentali.
In particolare ai tassi swap che, come ho detto in un precedente report sull’analisi fondamentale dei titoli di stato, costituiscono punti di riferimento essenziale per gli operatori economici, in particolare per gli scambi interbancari.
IN TALE OTTICA COSA INDICANO QUESTI TASSI?
Praticamente, osservando la dinamica di questi tassi, nel periodo che va da prima della riunione della FED ai giorni seguenti, possiamo notare come i tassi, sulle principali scadenze temporali, non si siano sostanzialmente mossi, o per lo più come abbiano subito qualche ulteriore limatina al ribasso.
Questo, in sintesi, comporta che le decisioni dell’ultima riunione della FED non hanno avuto alcun impatto su una possibile inversione del trend al ribasso dei principali tassi di riferimento.
In altri termini, gli operatori economici, le mani forti dei mercati, continuano ad esprimere fiducia nei principali mercati di riferimento ed al momento non esprimono alcuna intenzione di considerare strutturalmente conclusi i relativi trend strutturali.
INFINE, SINTETIZZANDO LA SITUAZIONE SUI PRINCIPALI INDICI, COSA SE NE DEDUCE?
Per sintetizzare la situazione, possiamo utilizzare uno strumento come Fractalis.
Applicato su diversi time frame, non solo daily, ma anche settimanale e mensile, evidenzia tuttora una buona salute dello stato dei principali mercati azionari, pur in presenza di resistenze dinamiche di medio termine.
Ricordo, al riguardo, che non è sufficiente la presenza di un tale elemento per decretare un’inversione di trend, dovendosi attendere l’eventuale conferma dalla rottura dei supporti di riferimento.
Qualche indecisione sui titoli di stato, che paiono attraversare una fase laterale, peraltro anticipatamente segnalata da Magic box su time frame settimanale. Comunque stando a Fractalis il ciclo principale è ancora impostato al rialzo anche sul settore obbligazionario.