Capita raramente di assistere a sedute come quella di ieri. L’indice di una Borsa che sale del 7% è un evento più unico che raro. Ma quando gli indici in rialzo del 7% appartengono alle maggiori Borse europee, l’evento assume un’incredibile eccezionalità. In condizioni normali si fa fatica a capire cosa possa giustificare un simile rialzo. Ancora di più se la realtà vede una guerra in corso alle porte dell’Europa, con migliaia di morti, ed uno scontro economico tra superpotenza. In queste condizioni questa euforia sui mercati azionari è quasi incomprensibile.
In realtà, questo rialzo si può spiegare tecnicamente con le ricoperture. Gli operatori dopo giorni di vendite allo scoperto, hanno dovuto ricomprare i titoli per consegnarli. Ma sarebbe riduttivo pensare che le ricoperture possano da sole giustificare tutto il rialzo. Ieri le Borse europee hanno accelerato nelle ultime due ore, a coperture oramai terminate.
L’apertura di Wall Street ha messo ulteriore benzina nel motore dei listini UE. La Borsa USA è schizzata subito al rialzo ed ha guadagnato nelle ore successive. Nelle stesse ore, crollava il prezzo del greggio. I prezzi dei future sia del Brent che del WTI alle 20 di ieri erano in caduta libera, con perdite oltre il 10%. L’oro era tornato sotto i 2.000 dollari l’oncia, il prezzo del frumento era sceso del 7%.
Dopo il balzo del 7% della Borsa sarà questo particolare scenario ad indicare cosa potrebbe accadere a Piazza Affari
Chiunque, senza conoscere gli eventi della giornata ma guardando a questi dati, avrebbe pensato che probabilmente l’invasione russa era terminata. Questi dati incoraggerebbero a pensare alla fine della guerra, ma non è così. Ieri sul fronte di guerra è stata forse la giornata più sanguinosa. La diplomazia non ha fatto passi avanti. USA e GB hanno messo un blocco all’import del petrolio e del gas russo. L’esodo dei colossi mondiali dalla Russia continua. Ieri è stata la volta di McDonald’s e di Amazon. Tra la Russia e l’occidente si sta creando una voragine economica e politica.
Dopo il balzo del 7% di ieri, cosa accadrà nelle ultime due sedute della settimana a Piazza Affari? La corsa continuerà o la seduta di ieri è stata un fuoco di paglia? Tutti gli operatori navigano a vista, step by step. Ieri il Ftse Mib è andato ad un soffio dalla chiusura di un gap aperto la scorsa settimana. L’indice in una sola giornata è salito di 1.000 punti. Difficile che oggi possa replicare, ma se il Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) salisse oltre 24.000 punti potrebbe spingersi fino a 24.500/24.700 punti. Questo scenario potrebbe confermare la ritrovata forza dei prezzi e dare ulteriore sprint al recupero.
Ma in un mercato in preda alla nevrosi, non sarebbe una sorpresa assistere ad un nuovo testa coda. I prezzi potrebbero tornare fino a 22.900/23.000 punti. Una discesa sotto questa soglia potrebbe riportare i prezzi in area 22.500 punti.
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