Come da attese l’evento catalizzatore dei mercati per questa settimana – e cioè le (non)decisioni della BCE seguite dalle comunicazioni del Presidente Draghi – si è rivelato non particolarmente significativo nei contenuti anche se la volatilità sull’euro e più in generale sui mercati, seppur graduale, è stata comunque discreta.
Seppur le parole del governatore siano state di tono ottimistico rispetto alle condizioni economiche dell’UE, la moneta unica è andata deprezzandosi nei confronti del dollaro che ha iniziato poi ad essere comprato in maniera generalizzata contro tutte le altre valute e di fatto ritornando forte dopo i ritracciamenti dell’ultima settimana.
Il cambio principe si è mosso bene e sotto 1,17 ha raggiunto bene dapprima 1,1675 e poi 1,1660 come da attese. Plausibili dei retest di questo ultimo livello per possibili nuove discese sui minimi a 1,1635 ed estensioni in area 1,1600/15.
Incerto invece il cambio UsdJpy che tuttavia resta di impianto ribassista finchè permane sotto 111,40. Violazioni sotto 110,90 potrebbero generare nuove vendite in direzione 110,50.
GbpUsd è ben ripartito dalle resistenze daily presenti a 1,3180 ed appare in grado di riprendere un discreto percorso ribassista da 1,3120 in direzione 1,3050. Solo sopra 1,3140 si raffredderebbe l’ipotesi short di breve a favore di long di breve di 20-30 punti.
Punti cruciali per il Dax con la violazione di 12.800. Plausibili ora estensioni rialziste sopra 12.830 verso 12.900 punti. Si riparlerebbe di ipotesi di vendita solo sotto 12.775.
Ipotesi di ribassi prevalenti anche per l’oro che da area 1.225 potrebbe compiere allunghi al ribasso verso i minimi a 1.215.
a cura di Davide Marone Account Manager 24option