Dollaro: continuerà ad apprezzarsi

Le previsioni sul dollaro di Morgan Stanley

In teoria al rialzo dei tassi le valute di riferimento, nel caso specifico il Dollaro, dovrebbero tendere ad apprezzarsi.

Vuoi per la maggiore appetibilità in termini di rendimento dei titoli in quella valuta, nel caso specifico i Tbond, vuoi perché un rialzo dei tassi sottintende un buon livello di salute del ciclo economico.

Nella realtà questa correlazione spesso si realizza in modo inverso.
Seppur senza eccessi anche ultimamente il Dollaro ha mostrato di gradire ed apprezzarsi con la FED ferma e cauta sul fronte dei tassi.

Questo ci conferma che l’apprezzamento di una valuta è da relazionarsi più al suo costo che non al suo valore…

Una conferma che siamo nell’economia del debito!

Il Dollaro e l’importanza dell’economia reale

In sottofondo rimane comunque fondamentale l’andamento dell’economia reale: in mancanza difficilmente il Dollaro avrebbe potuto recuperare così tanto verso Euro.
Se non fosse stato accompagnato da un progressivo scollamento dell’andamento delle due economie: economia USA in volo, economia UE sempre più in difficoltà.

Rimane la questione importantissima della scansione temporale.
L’Euro Dollaro spesso si sensibilizza con tempistiche tutte sue alle dinamiche generali.

Mi spiego.

Mentre in borsa i prezzi quasi sempre anticipano i dati dell’economia reale e notizie, in ambito valutario, e in particolare sul cross euro dollaro, spesso invece il movimento del cross avviene ex post.

Il mistero delle emissioni di valuta

Come non pensare poi che anche la emissione di nuova moneta da parte delle banche centrali finisca inevitabilmente per pesare sull’andamento dei cambi?

E’ normale ritenere che se una banca centrale emette molta, moltissima moneta finisce per fare esplodere l’offerta e calmierare la domanda.

Rimane il mistero insoluto delle quantità di nuova moneta emesse…

Lasciando infatti perdere, in questa occasione, la correlazione tra stampa di moneta e l’emissione di debito pubblico rimane aperta la questione dei quantitativi.

E qui è evidente che il QE americano voluto dalla FED è stato molto più aggressivo post crisi rispetto a quello della BCE.

Per questo motivo evidentemente il dollaro ha impiegato molto prima ritrovare forze verso l’ euro.

Ora che la FED ha rianimato il ciclo economico americano ben più di quanto abbia fatto la BCE in area UE risulta ben difficile pensare a una prospettiva di Euro forte verso Dollaro.

Trump e la sua capacità di crearsi inimicizie permettendo.

Approfondimento

Dollaro e valute internazionali