A prescindere dalla volatilità, i rendimenti da dividendi sono una costante che non deve mai mancare nel portafoglio degli investitori. Questi i titoli con dividendi da comprare per la seconda metà del 2019.
Dividendi: come scegliere i titoli?
Spesso un fattore che viene trascurato da chi investe è che, sul lungo periodo, le azioni tendono a sovraperformare. Ancora di più, sono le azioni che staccano dividendi quelle che, più delle altre, riescono a dare i risultati migliori. A questo si aggiunga anche il fatto che chi compra azioni che pagano un dividendo, tende a sua volta a reinvestire nello stesso genere, i rendimenti. In altre parole: acquisto di altre azioni a dividendo, magari anche non della stessa azienda. Il che ha l’effetto di capitalizzare i rendimenti nel tempo, fidelizzare l’investitore e portare enormi vantaggi alle azioni comprate. C’è, però, il caso del classico specchietto per le allodole: i rendimenti stranamente elevati. Troppo alti rispetto al business di chi li emette, aumenti repentini che non possono essere spiegati oppure, ancora, volatilità degli stessi.
Dividendi Usa: le azioni da comprare da qui a dicembre
Ad ogni modo, qualora un dividendo dovesse trovarsi in una situazione simile, sarebbe il caso di fare qualche ricerca in più prima di comprarlo. Ci sono, però, alcune eccezioni. Una, ad esempio, è AT&T con il suo rendimento da dividendo del 6,2%. Un gigante delle telecomunicazioni che vanta una stabilità ed un’affidabilità senza pari. Non solo perché si occupa di telecomunicazioni e contenuti, in pratica il mercato del futuro, ma anche perché ha in mano quel famoso il 5G, con cui l’azienda aumenterà, con tutta probabilità, le sue entrate. Inoltre l’acquisizione di Time Warner rappresenta un elemento positivo anche sul lungo termine.
Rendimenti da dividendi: i titoli italiani
Buone notizie per gli azionisti italiani. Le aziende quotate su Borsa Italiana infatti, sono state particolarmente generose con l’erogazione di 26 miliardi di euro in dividendi (+3 rispetto al 2018). In particolare nel mercato italiano è rimasto famoso, quest’anno, il caso di Fca con il suo dividendo record. Si è trattato di un evento una tantum legato alla vendita di Magneti Marelli e che può essere preso ad esempio per illustrare quei dividendi che improvvisamente saltano in alto. Ma nel suo caso, però, la spiegazione è ampiamente plausibile e conosciuta. Ma a Piazza Affari la seconda metà dell’anno non vedrà nessuno stacco rilevante. Infatti la parte del leone si è avuta tra marzo e maggio. Unica eccezione, degna di nota, Enel che chiuderà ufficialmente la stagione delle cedole lunedì 22 luglio. Per i suoi azionisti, il premio è di 14 centesimi per azione dopo gli altri 14 già erogati come acconto, a gennaio. Totale del premio, quindi, 28 centesimi ad azione.