Può capitare a chiunque di accorgersi di avere le mani leggermente gonfie e sudate. Solitamente questa manifestazione si presenta quando si è particolarmente accaldati. Per esempio, capita dopo una corsa o quando la temperatura esterna è molto alta.
Al contempo, le mani possono gonfiarsi come reazione all’estremo freddo. La questione è stata affrontata parlando di alcuni disturbi legati all’inverno, trattando nello specifico della sindrome di Raynaud. Eppure, un’eccessiva sudorazione delle mani con la comparsa di bollicine rosse o piene di liquido potrebbe avere altre cause.
Infatti, chi presenta dita e mani gonfie, spesso sudate, potrebbe soffrire di un disturbo patologico. In questo articolo cercheremo di capire di che tipo di patologia si tratta, quali parti del corpo colpisce e come affrontarla. Vedremo, in aggiunta, che i fattori scatenanti possono essere diversi, per questo esistono più cure e trattamenti specifici.
Sudorazione focale e sudorazione diffusa
In medicina è conosciuta col nome di iperidrosi e indica un’eccessiva sudorazione in alcune parti specifiche del corpo in condizioni non comuni. Infatti, chi ne soffre presenta una costante umidità anche in condizioni di riposo o di temperature basse. Tra le più colpite abbiamo le mani (soprattutto il palmo), le ascelle e la pianta dei piedi.
L’iperidrosi si distingue in sudorazione focale (singole parti del corpo) o diffusa. Entrambe sono spesso connesse a cause emotive e psicologiche, quali ansia, paura, eccitazione e stress in generale. Tuttavia, ci sono casi in cui la sudorazione eccessiva compare a seguito di traumi, come interventi chirurgici, infezioni o malattie già presenti. Infatti, può presentarsi in caso di obesità, menopausa, gotta, diabete, ipertiroidismo, neoplasie.
Ciò che accade in questi casi specifici è un’alterazione dei centri ipotalamici, che stimolano le ghiandole sudoripare. Una sudorazione anomala che, poiché visibile all’esterno, può generare stress e soprattutto isolamento sociale.
Dita e mani gonfie spesso sudate e con piaghe potrebbero essere campanelli d’allarme di quest’importante patologia dermatologica
I trattamenti medici finora utilizzati per curare l’iperidrosi primaria, cioè che non scaturisce da altre patologie, sono molti. Il primo consiste nell’evitare prodotti aggressivi sulla pelle e nell’uso di antitraspiranti come i sali d’alluminio. Esiste una soluzione a base di cloruro di alluminio esaidrato indicata per ascelle e palmi di mani e piedi. L’uso di ionoforesi con acqua consiste nell’introdurre sale in forma ionica attraverso la corrente per diminuire la sudorazione. Infine, l’uso della tossina botulinica di tipo A che riduce il rilascio di una sostanza che innerva le ghiandole sudoripare eccrine. Tutti i trattamenti devono essere prescritti dal medico curante e valutati in base alle problematiche del paziente.
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