Direttori degli acquisti in ripresa. Borse ok

Direttori degli acquisti

Una confortante raffica di dati sui direttori degli acquisti ha caratterizzato fin qui la giornata di dati macroeconomici.

La prima post FED.

Tutti i dati dei direttori degli acquisti di area UE (compresa per ora ancora la Gran Bretagna) hanno fatto meglio delle attese.

Ma come vedremo siamo ancora lontani dal recuperare quota 50, pertanto la strada per potersi rilassare è ancora lunga.

Tabella principali dati macroeconomici della mattinata

  EUR Indice dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero spagnolo (Lug) 48,2 48,1 47,9
  EUR Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero italiano (Lug) 48,5 48,0 48,4
  EUR Indice PMI manifatturiero francesi (Lug) 49,7 50,0 50,0
  EUR Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero tedesco(Lug) 43,2 43,1 43,1
  EUR Indice PMI manifatturiero UE (Lug) 46,5 46,4 46,4
  GBP Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero (Lug) 48,0 47,7 48,0

E notiamo che il più vicino alla famigerata quota 50 che segnala la recessione sia proprio il dato dell’ Italia.

Un 48,5 che batte le attese poste a 48 ma anche il dato scorso che uscì a 48.4.

Ovviamente  come parametri di definizione della recessione vi sono altri indicatori che valgono maggiormente, ma comunque rimane fattore significativo anche l’indice dei direttori degli acquisti.

Dato che contiene l’emotività umana e margini di errore, ma che essendo in mano a professionisti spesso, non sempre, è in grado di anticipare i reali trend in arrivo dalla produzione.

PMI manifatturieri così così

In tabella notiamo anche due indici PMI manifatturieri.

L’indice dell’area UE a 46.5 batte attese e numero del mese scorso ma rimane ampiamente sotto quota 50.

Che resta anche ben lontana…

In Francia si fa meglio in valori assoluti ma si abbandona la quota crescita segnando un 49.7 versus 50 che risulta molto deludente.

Dopo la FED Borse allineate ai dati

Come accennato in precedenza ad una FED che ha scontentato tutti con un taglio dello 0,25, le Borse non potevano reagire con euforia.

Visto che il consensus degli operatori sarebbe scattato col taglio dello 0,5%.

Ora però, fino a fine estate, verosimilmente la FED se ne starà ferma e quindi ecco che finalmente almeno per un po’ le Borse potranno trovare conforto in dati positivi e “negativizzarsi” sui dati deludenti.

Nulla di eclatante ma è proprio quello che sta accadendo oggi sui mercati azionari europei.