L’uscita progressiva dalla fase di piena pandemia sta riportando a galla tutta una serie di vecchi e nuovi problemi. Uno di questi rimanda alla nota penuria di personale, una sorta di contraddizione considerati gli elevati tassi dei senza lavoro.
Ma entriamo nel vivo del discorso e vediamo i diplomati e laureati ricercati dalle aziende e le 5 chiavi del successo.
Il Rapporto 2021 della Fondazione per la Sussidiarietà
Questo scenario tutt’altro che nuovo emerge anche dai dati del Rapporto 2021 della Fondazione per la Sussidiarietà, realizzato in collaborazione con l’Università Bicocca.
I numeri a volte rendono meglio delle parole. Nel primo trimestre 2021 si è raggiunto il picco degli ultimi 5 anni nell’indice dei posti vacanti nell’industria e nei servizi. In pratica, per ogni 1.000 occupati ci sono 15 posizioni da ricoprire, mentre solo un anno fa quest’indice era fermo ad 8.
Secondo i dati del Rapporto, le imprese sono a caccia di circa 200.000 lavoratori e a volte faticano a trovarli.
Unendo questa ricerca anche a quanto si è appreso da altri studi sul tema, la situazione sembra essere trasversale. Sia in termini di settori economici coinvolti, sia in termini di figure professionali richieste.
Con riferimento ai laureati, sono quelli afferenti all’area STEM i più domandati dal mercato del lavoro.
Quali sono le cause alla base del fenomeno?
Ora, sociologi, imprenditori, economisti e ricercatori s‘interrogano sulle cause di questo strano fenomeno.
Una parte del mondo delle imprese da la colpa agli eccessi dei sussidi statali. Dall’altro lato i lavoratori lamentano spesso la presenza di paghe inadeguate alla mole di lavoro da assolvere.
In realtà la faccenda è molto più complessa e frastagliata di quel che potrebbe apparire a prima vista.
Come vincere la sfida sul mercato del lavoro?
Ponendoci dal lato di chi cerca lavoro ci chiediamo come vincere tale sfida. Qui al link abbiamo esposto delle strategie per trovare lavoro dopo i 40 anni anche con poca o nessuna esperienza professionale.
Tuttavia, riteniamo che la sfida si vinca lavorando benissimo su 5 aspetti cruciali. Primo, capire proprie attitudini e preferenze, abilità e capacità innate; in una parola, mettere a fuoco la propria vocazione.
Il secondo passo è quello di capire cosa chiede il mercato del lavoro, ossia estraniarsi da se stessi e leggere con occhi critici la realtà.
L’operazione potrebbe anche essere relativamente semplice. Basterebbe spulciare un buon numero di annunci di lavoro per avere chiaro il quadro della situazione. Ad esempio in questa sezione del sito di ProiezionidiBorsa sono esposte continuamente delle occasioni di lavoro.
Ecco i diplomati e laureati ricercati dalle aziende e queste le 5 chiavi del successo
Il terzo passaggio è doppio: da un lato incrociare ciò che più cerca il mercato con quelle che sono le nostre abilità. Ossia far incontrare (almeno sulla carta) domanda e offerta. Dall’altro, formarsi e specializzarsi in quell’area. Cioè bisognerebbe capire quali sono i nostri talenti innati e formarli, plasmarli, adattarli alle specifiche del mercato. Infine, la formazione dovrebbe essere possibilmente non solo teorica ma anche pratica. Anche a costo di non essere retribuiti per un tot periodo di tempo.
E infine ricordarsi sempre la regola madre: sul mercato vince la sfida chi riesce a creare valore aggiunto. È una legge crudele, ma è una legge di mercato imprescindibile.
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