La Russia avrebbe appena comunicato la fine delle «esercitazioni militari». Perché per molti giorni la Russia rispetto al dispiegamento di forze in direzione Ucraina ha parlato proprio di «esercitazioni». Almeno così era partita la questione che però da subito ha allarmato il Mondo e gli Stati Uniti in primis. Poi la minaccia di un attacco reale preceduto dall’invito di alcuni come l’Italia e gli States rivolto ai propri connazionali di fare le valige e lasciare l’Ucraina. Ma molti hanno fatto orecchio da mercante prestando fede alle raccomandazioni del leader di casa Zelensky che ha sempre invitato i cittadini a mantenere la calma e i nervi saldi.
La fatidica data
Le indiscrezioni di qualche giorno fa avevano definito nella giornata odierna la data di avvio alle armi. Però molti avevano manifestato scetticismo alludendo al fatto che non è nello stile sovietico anticipare al Mondo il momento esatto del proprio agire. Non a caso, al momento, le agenzie lanciano il titolo secondo il quale Mosca avrebbe annunciato non volere la guerra né ora né tra un mese. Tuttavia tutto è ancora possibile. Ma se la novella dovesse trovare conferma nei fatti, molto dev’essere dipeso dalla telefonata tra il presidente degli Stati Uniti Biden e l’omologo russo Putin.
«Dimostri umiltà», ecco quale sarà la frase simbolo dell’attrito Russia Ucraina
Ma quanto avrà pesato il consiglio di David Axelrod, braccio destro di Obama sull’approccio di Biden? Probabilmente molto. In modo indiretto, tramite stampa, l’ex funzionario della Casa Bianca, regia della campagna elettorale di Barack Obama ha inviato un messaggio al capo degli States. «Dimostri un po’ di umiltà», a dire di mostrare realmente l’intenzione di tentare un dialogo tra pari senza porre in primo piano fatti e antefatti degli Stati Uniti. Il suggerimento certamente è arrivato al destinatario finale e probabilmente qualcosa è cambiato proprio da questo messaggio, che comunque andrà a finire, rimarrà il messaggio-simbolo di questa frizione di inizio 2022.
Di Maio domani a Mosca
Anche l’Italia sta facendo il suo, come pure molti Stati europei. Ma lo sguardo per la Russia è sempre puntato verso il Nord America. Ad ogni modo prima, durante e dopo, l’Italia si è impegnata molto. E continua a farlo per abbracciare e tenere in piedi la strada della diplomazia. Domani il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sarà a Mosca dove incontrerà l’omologo Lavrov col quale ha già interloquito qualche giorno fa telefonicamente. Lavrov, si dice, sia persona molto ferma e capace di mettere subito in difficoltà l’altro. Quindi sarà certamente un incontro da gestire con le antenne dritte e i riflessi pronti. Ma se gli spiragli di pace dovessero confermarsi nelle prossime ore non possiamo non considerare il peso dell’ex funzionario della Casa Bianca. «Dimostri umiltà», ecco quale sarà certamente la frase simbolo dell’attrito Russia – Ucraina che a nostro avviso segnerà questa pagina della storia moderna.