Devono restituire i soldi all’INPS  questi pensionati che commettono questo errore, ma solo se l’Istituto rispetta i tempi

domanda INPS

Un pensionato su quattro, soprattutto tra i pensionati che hanno una parte dell’assegno collegato al reddito, almeno una volta hanno ricevuto una lettera da parte dell’INPS. Si tratta di quella lettera con cui il pensionato viene avvisato che deve restituire dei soldi perché ha preso una pensione più alta di quella che gli spettava. Somme indebitamente percepite, questo il nome tecnico citato sulle richieste di restituzione. Ma non sempre il pensionato sarà tenuto a pagare. Infatti ci sono precise regole che anche l’INPS deve seguire e poi ci sono norme a salvaguardia del pensionato.

Devono restituire i soldi all’INPS  questi pensionati che commettono questo errore, ma solo se l’Istituto rispetta i tempi

In primo luogo, anche se è l’INPS a mandarla, una richiesta di restituzione delle somme indebitamente percepite può essere mandata solo se l’errore non è addebitabile a chi paga. In pratica, se i soldi in più ad un determinato pensionato provengono da un errore di calcolo dell’INPS, nulla può essere richiesto al pensionato. C’è da specificare che la Legge permette all’INPS di ricalcolare una pensione in un momento qualsiasi, o quanto meno a verificare se essi siano giusti o meno.

Questo non vuol dire che l’INPS può fare ciò che vuole sbagliando a suo sfavore e poi chiedendo soldi indietro. A meno che l’errore non deriva da una dichiarazione del pensionato. Per esempio, tramite il Modello RED. Il pensionato che ha una parte della pensione collegata al reddito, è tenuto alla presentazione delle dichiarazioni reddituali ogni anno. E se cela redditi o informazioni che determinano una maggiore pensione percepita, in quel caso si parla di dolo o colpa. E con il dolo del pensionato, l’INPS può andare a chiedere indietro i soldi.

L’Istituto di Previdenza deve stare attento alle date

Devono restituire i soldi all’INPS  i pensionati che dichiarano il falso, sia di proposito che involontariamente. Ma non sempre. Infatti l’INPS può chiedere indietro i soldi ad un pensionato, ma solo entro la fine dell’anno successivo a quello in cui le somme in più sarebbero state percepite dal pensionato. In pratica, per somme indebitamente percepite da un pensionato nel corso del 2022, l’INPS potrà intervenire entro il 31 dicembre 2023. Comunque, qualora l’INPS rispetti i termini e chieda soldi indietro lecitamente, tali somme devono essere al netto delle ritenute subite. In pratica l’INPS dovrà calcolare quale sia effettivamente la somma versata in più, perché non si può chiedere la restituzione di una somma che sia superiore ai soldi effettivamente presi in più dal pensionato.

Approfondimento

L’INPS può chiedere i soldi indietro solo in questo caso