Detrarre le ricariche del telefonino è possibile?

cellulare

Possedere uno smartphone è ormai un costo piuttosto elevato oltre che una necessità. Il lavoro da remoto e i servizi disponibili sempre più sofisticati, richiedono infatti telefoni particolarmente evoluti e costosi. Oltre ad un contratto telefonico adeguato per poter sfruttare le potenzialità del telefono e soddisfare le esigenze professionali. Tutto questo, alla fine dell’anno comporta importanti costi, anche e soprattutto di ricariche telefoniche. In questo articolo vogliamo approfondire i possibili vantaggi fiscali. In altre parole, risponderemo ad una domanda piuttosto frequente: detrarre le ricariche del telefonino è possibile? Le fatture relative agli abbonamenti sono da sempre oggetto di detrazione ma sulle prepagate il discorso non è altrettanto chiaro. Per questo motivo, l’Agenzia delle Entrate ha emanato una risoluzione in merito.

Le SIM ricaricabili scontano l’IVA

Anche se normalmente non riportano l’indicazione precisa, l’IVA riguarda anche i piani telefonici ricaricabili. L’aliquota prevista è pari al 22%, quindi questa imposta grava per quasi un quarto sul costo di telefonate e connessioni web. Comprendere se detrarre le ricariche del telefonino è possibile, sembra importante, soprattutto per chi sostiene spese telefoniche ingenti. Con la risoluzione 69/E, l’Agenzia delle Entrate ha fatto luce su un ambito sino ad oggi assai dibattuto.

Il parere del Fisco

Con il recente pronunciamento, l’Erario ha specificato che detrarre le ricariche del telefonino è possibile, così come gli abbonamenti telefonici. Soltanto, però, in un caso specifico. Ovvero quando il servizio telefonico si svolge esclusivamente per conto dell’utilizzatore finale. Facendo riferimento al D.M. 366/2000, l’AdE ha quindi consentito allo scorporo dell’IVA in fattura con la conseguente facoltà di portarla in detrazione. Un’eccezione rispetto a quanto disposto dall’articolo 74 del D.P.R. 633/72 in materia di IVA monofase basata su un pronunciamento della Cassazione. La Suprema Corte con sentenza 489/2009 aveva confermato la relativa interpretazione dell’impianto normativo, con eccezione dell’utilizzatore finale. Il quale ha quindi il diritto di portare in detrazione anche questa tipologia di campo IVA.

Detrarre le ricariche del telefonino è possibile?

Il parere dell’Agenzia delle Entrate rivoluziona quindi le modalità di redazione delle fatture relative alle SIM prepagate. Nonché la gestione fiscale di queste ultime da parte delle imprese. L’Ente specifica però, che tale interpretazione vale esclusivamente nel caso in cui il soggetto passivo sia anche l’utilizzatore finale. In tutte le altre situazioni, resta valido quanto previsto in linea generale dall’art. 74 del D.P.R. 633/72. In conclusione, le spese telefoniche possono comportare dei vantaggi fiscali per alcuni soggetti. Un vantaggio analogo a quanto avviene anche per altre bollette relative ad utenze di uffici, negozi e capannoni. Abbiamo trattato il tema delle detrazioni delle bollette in un recente approfondimento.